Somma Vesuviana
Ristorante-pizzeria
Via Colonnello Aliperta, 8
Tel. 081 8991843
Chiuso il lunedì
Orario: mezzogiorno e sera
Ferie: agosto
Coperti: 60 + 30 esterni
Prezzi: 25-35 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte, Bancomat
’O paese d’o stocco, così è stato definito uno dei paesi più interessanti dell’area vesuviana interna, dove la lavorazione dello stoccafisso e del baccalà costituisce una delle attività trainanti dell’economia. Sia il centro storico sia il territorio circostante mantengono l’aspetto di un tempo. Il Casamale è il quartiere più antico, tuttora circondato dalle mura aragonesi. In più siamo ai piedi del monte Somma nel Parco Nazionale del Vesuvio, un territorio dotato di grandi ricchezze agroalimentari: le tipologie di albicocche (pellecchiella, cafona, monaco bello, palummella), i pomodorini al piennolo (Presidio Slow Food) e il Catalanesca, vino bianco locale prodotto dall’omonima uva.
Il locale di Luigi Russo è l’espressione di questo territorio, ben interpretato dallo chef Vincenzo Nocerino. Segnaliamo, per iniziare, la parmigiana di pesce bandiera, il carpaccio di baccalà, i purpetielli affocati e i fritti della tradizione. Seguono ravioli di ricotta con fiori di zucchine, penne con melanzane e stoccafisso, ravioli di patate e stoccafisso, zuppe invernali di ceci e funghi porcini o di fagioli e scarole. Oltre a una buona scelta di carni, anche di animali da cortile, troviamo piatti poveri come le trippicelle al sugo e gli ’ndruglietielli con patate (le interiora e l’intestino dell’agnello) e, ovviamente, pietanze di baccalà e stoccafisso. Da provare il piatto degustazione (stoccafisso in insalata, baccalà fritto, alla griglia e in zuppetta), le polpette di baccalà o il tegame di baccalà con pane e patate. Per finire dolci di buona fattura.
La carta dei vini, nonostante un discreto numero di etichette, potrebbe essere ulteriormente arricchita. Come abbinamento per le pizze (solo la sera) consigliamo, invece, di scegliere dalla carta delle birre trappiste.
mercoledì 23 febbraio 2011
‘E curti
Sant'Anastasia
Osteria tradizionale
Via Padre Michele Abete, 6
Tel. 081 8972821
Chiuso la domenica
Orario: mezzogiorno e sera
Ferie: agosto
Coperti: 40
Prezzi: 33-35 euro vini esclusi
Carte di credito: le principali, Bancomat
Sant’Anastasia ha terreni fertili e aria salubre, peculiarità che ne fanno un rinomato centro agricolo nel Parco Nazionale del Vesuvio, sul versante settentrionale del vulcano. Nel centro storico ha sede ’E Curti (i corti), il cui nome deriva dai fondatori Luigi e Antonio Ceriello i quali, dopo avere girato la penisola come presentatori di spettacoli circensi, decisero di rilevare l’osteria dello zio. Così iniziò una grande avventura gastronomica – oggi proseguita dalla nipote Angela e dal marito, Carmine d’Alessandro – alla riscoperta dei piatti della gastronomia partenopea.
In un ambiente raccolto inizierete dai fritti (frittelle di fiori di zucca, di alghe e crocchette di patate), dagli involtini di melanzane con pomodorini al piennolo, dai totani farciti di mozzarella e pecorino, dalle seppioline con piselli novelli, da altri piatti di mare variabili secondo il mercato (polpo, calamari, vongole, taratufi, cozze). Tra i primi troneggiano i piatti della tradizione come pasta e fagioli, pasta e ceci, paccheri con ragù di agnello e, nel periodo invernale, il pignato grasso: la classica minestra maritata. Come secondo consigliamo l’agnello: il cosciotto con i piselli, gli involtini di budello (’ntruglietielli) al forno, le costolette alla brace. Troverete anche il soffritto, la trippa, lo stocco in umido e, d’inverno, il baccalà fritto; frequenti le preparazioni a base di pesce azzurro. Tra i contorni friarielli, scarole e i funghi di pioppo raccolti nei dintorni. Per finire pasticcini alle noci, torta di ricotta, pastiera, pizza di crema.
La carta dei vini presenta qualche buona etichetta regionale oltre al vino di produzione propria. Si chiude con il Nucillo prodotto e commercializzato dal figlio dei titolari, Enzo d’Alessandro, secondo una ricetta segreta.
Osteria tradizionale
Via Padre Michele Abete, 6
Tel. 081 8972821
Chiuso la domenica
Orario: mezzogiorno e sera
Ferie: agosto
Coperti: 40
Prezzi: 33-35 euro vini esclusi
Carte di credito: le principali, Bancomat
Sant’Anastasia ha terreni fertili e aria salubre, peculiarità che ne fanno un rinomato centro agricolo nel Parco Nazionale del Vesuvio, sul versante settentrionale del vulcano. Nel centro storico ha sede ’E Curti (i corti), il cui nome deriva dai fondatori Luigi e Antonio Ceriello i quali, dopo avere girato la penisola come presentatori di spettacoli circensi, decisero di rilevare l’osteria dello zio. Così iniziò una grande avventura gastronomica – oggi proseguita dalla nipote Angela e dal marito, Carmine d’Alessandro – alla riscoperta dei piatti della gastronomia partenopea.
In un ambiente raccolto inizierete dai fritti (frittelle di fiori di zucca, di alghe e crocchette di patate), dagli involtini di melanzane con pomodorini al piennolo, dai totani farciti di mozzarella e pecorino, dalle seppioline con piselli novelli, da altri piatti di mare variabili secondo il mercato (polpo, calamari, vongole, taratufi, cozze). Tra i primi troneggiano i piatti della tradizione come pasta e fagioli, pasta e ceci, paccheri con ragù di agnello e, nel periodo invernale, il pignato grasso: la classica minestra maritata. Come secondo consigliamo l’agnello: il cosciotto con i piselli, gli involtini di budello (’ntruglietielli) al forno, le costolette alla brace. Troverete anche il soffritto, la trippa, lo stocco in umido e, d’inverno, il baccalà fritto; frequenti le preparazioni a base di pesce azzurro. Tra i contorni friarielli, scarole e i funghi di pioppo raccolti nei dintorni. Per finire pasticcini alle noci, torta di ricotta, pastiera, pizza di crema.
La carta dei vini presenta qualche buona etichetta regionale oltre al vino di produzione propria. Si chiude con il Nucillo prodotto e commercializzato dal figlio dei titolari, Enzo d’Alessandro, secondo una ricetta segreta.
Etichette:
osteria
Abraxas
Pozzuoli Lucrino
Osteria di recente fondazione
Via Scalandrone, 15
Tel. 081 8549347
Chiuso il martedì
Orario: sera, domenica e festivi anche pranzo
Ferie: 10/08-28/08 e 24/12-04/01
Coperti: 80 + 70 esterni
Prezzi: 30-35 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte, Bancomat
I Flegrei sono un unicum di bellezze naturalistiche: il locale, infatti, si trova su un promontorio dal quale si gode della vista dei laghi Averno – qui Virgilio colloca la discesa agli inferi – e Lucrino, di Cuma, del Fusaro e, in lontananza, dell’isola di Ischia. Disposti su due livelli, gli ambienti sono caldi e accoglienti e in estate è disponibile un’ampia terrazza.
La qualità dei prodotti e delle pietanze (non stupitevi, però: benché siamo vicini al mare sono le carni a prevalere) è garantita dalla passione autentica che muove Nando nella selezione; non mancano molti dei piatti di famiglia, ben riconducibili al territorio. Come antipasti segnaliamo la ricotta di Montella e i salumi campani, la verza con salsiccia e castagne, la stracciata di melanzane, il panpatata con salsiccia e friarielli, il gattò di patate con salsa al rosmarino, lo sformato di zucchine con salsa di peperoni, la parmigiana di zucchine o di patate con scarola, salsiccia e provola, le cozze gratinate. Tra i primi, paccheri al ragù di maiale, paste fresche con crema di noci, con pomodorini al piennolo e scaglie di provolone del monaco, con melanzane o con zucchine, ziti alla genovese e gnocchi al baccalà, pomodorini e basilico. A seguire, costata di maiale con papaccelle, filetti e bistecche di razze bovine selezionate, quali la podolica e la marchigiana. Infine flan al cioccolato, panna cotta alla fragola e caprese al cioccolato.
Soddisfacente la selezione di vini (molti dei quali offerti al bicchiere) e distillati. Da segnalare che la sala superiore presenta una piccola cantina a vista dove, prenotando, è possibile cenare.
Osteria di recente fondazione
Via Scalandrone, 15
Tel. 081 8549347
Chiuso il martedì
Orario: sera, domenica e festivi anche pranzo
Ferie: 10/08-28/08 e 24/12-04/01
Coperti: 80 + 70 esterni
Prezzi: 30-35 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte, Bancomat
I Flegrei sono un unicum di bellezze naturalistiche: il locale, infatti, si trova su un promontorio dal quale si gode della vista dei laghi Averno – qui Virgilio colloca la discesa agli inferi – e Lucrino, di Cuma, del Fusaro e, in lontananza, dell’isola di Ischia. Disposti su due livelli, gli ambienti sono caldi e accoglienti e in estate è disponibile un’ampia terrazza.
La qualità dei prodotti e delle pietanze (non stupitevi, però: benché siamo vicini al mare sono le carni a prevalere) è garantita dalla passione autentica che muove Nando nella selezione; non mancano molti dei piatti di famiglia, ben riconducibili al territorio. Come antipasti segnaliamo la ricotta di Montella e i salumi campani, la verza con salsiccia e castagne, la stracciata di melanzane, il panpatata con salsiccia e friarielli, il gattò di patate con salsa al rosmarino, lo sformato di zucchine con salsa di peperoni, la parmigiana di zucchine o di patate con scarola, salsiccia e provola, le cozze gratinate. Tra i primi, paccheri al ragù di maiale, paste fresche con crema di noci, con pomodorini al piennolo e scaglie di provolone del monaco, con melanzane o con zucchine, ziti alla genovese e gnocchi al baccalà, pomodorini e basilico. A seguire, costata di maiale con papaccelle, filetti e bistecche di razze bovine selezionate, quali la podolica e la marchigiana. Infine flan al cioccolato, panna cotta alla fragola e caprese al cioccolato.
Soddisfacente la selezione di vini (molti dei quali offerti al bicchiere) e distillati. Da segnalare che la sala superiore presenta una piccola cantina a vista dove, prenotando, è possibile cenare.
Etichette:
osteria
Le tre arcate
Piano di Sorrento
Ristorante-pizzeria
Piazza Cota, 9-10
Tel. 081 5321849-339 2837856
Chiuso il mercoledì, mai in luglio e agosto
Orario: mezzogiorno e sera
Ferie: gennaio
Coperti: 45 + 60 esterni
Prezzi: 30-35 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte, Bancomat
Oltrepassata la zona pizzeria-tavola calda (di ottimo livello) e saliti alcuni gradini, vi troverete in uno spazio diverso dove sarete accolti da Alessandro, figlio del titolare Lucio Russo. Il menù varia ogni due settimane ed è legato alla stagione e all’offerta del mercato locale, con particolare riguardo per il pesce e le verdure.
Qualche ritocco introdotto dallo chef Gennaro Esposito allegerisce le pietanze, comunque rispettose della tradizione partenopea e delle grandi feste. Come antipasto troverete l’insalatina di seppie e zucchine, le alici dorate e fritte, il riavulillo arolese grigliato, la caponata napoletana. Orientatevi poi sulla lasagnetta di scampi e carciofi, sui paccheri di Gragnano alla Surriento, sulle linguine con i totani neri della Campanella, sulla calamarata ai frutti di mare. Nel periodo invernale non mancano zuppe di legumi, minestre e funghi. Nella scelta dei secondi di pesce (cucinato in tutti i modi possibili: grigliato, all’acquapazza, al forno, in guazzetto, al sale, fritto) ci si affida alla generosità del mare. Da preferire il pesce azzurro, oltre che per la bontà anche per non far lievitare troppo il conto. Per quanti non amano il pesce c’è qualche proposta di carne. Buoni la scelta di formaggi provenienti anche da altre regioni – ma su tutti prevale il provolone del monaco – e i salumi della zona. Parla napoletano il carrello dei dolci, con babà, capresi, delizie, crostate di frutta in estate e un tortino caldo di mele annurche in inverno.
Carta dei vini più che discreta. È consigliabile prenotare nel fine settimana.
Ristorante-pizzeria
Piazza Cota, 9-10
Tel. 081 5321849-339 2837856
Chiuso il mercoledì, mai in luglio e agosto
Orario: mezzogiorno e sera
Ferie: gennaio
Coperti: 45 + 60 esterni
Prezzi: 30-35 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte, Bancomat
Oltrepassata la zona pizzeria-tavola calda (di ottimo livello) e saliti alcuni gradini, vi troverete in uno spazio diverso dove sarete accolti da Alessandro, figlio del titolare Lucio Russo. Il menù varia ogni due settimane ed è legato alla stagione e all’offerta del mercato locale, con particolare riguardo per il pesce e le verdure.
Qualche ritocco introdotto dallo chef Gennaro Esposito allegerisce le pietanze, comunque rispettose della tradizione partenopea e delle grandi feste. Come antipasto troverete l’insalatina di seppie e zucchine, le alici dorate e fritte, il riavulillo arolese grigliato, la caponata napoletana. Orientatevi poi sulla lasagnetta di scampi e carciofi, sui paccheri di Gragnano alla Surriento, sulle linguine con i totani neri della Campanella, sulla calamarata ai frutti di mare. Nel periodo invernale non mancano zuppe di legumi, minestre e funghi. Nella scelta dei secondi di pesce (cucinato in tutti i modi possibili: grigliato, all’acquapazza, al forno, in guazzetto, al sale, fritto) ci si affida alla generosità del mare. Da preferire il pesce azzurro, oltre che per la bontà anche per non far lievitare troppo il conto. Per quanti non amano il pesce c’è qualche proposta di carne. Buoni la scelta di formaggi provenienti anche da altre regioni – ma su tutti prevale il provolone del monaco – e i salumi della zona. Parla napoletano il carrello dei dolci, con babà, capresi, delizie, crostate di frutta in estate e un tortino caldo di mele annurche in inverno.
Carta dei vini più che discreta. È consigliabile prenotare nel fine settimana.
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osteria
Vecchia cantina
Napoli
Trattoria
Vico San Nicola alla Carità, 13-14
Tel. 081 5520226
Chiuso domenica sera e martedì sera
Orario: mezzogiorno e sera
Ferie: in agosto
Coperti: 46
Prezzi: 22-25 euro vini esclusi
Carte di credito: le principali, Bancomat
Il locale era un tempo un esercizio di mescita, dove insieme a un bicchiere di buon vino era possibile gustare una squisita pasta e fagioli con le cotiche. Siamo nella Pignasecca, la più pittoresca piazza di Napoli, dove si vende di tutto e, in particolare, generi alimentari del territorio, dal pane ai tarallucci sugna e pepe, dagli ortaggi al pescato del golfo e, ancora, carni cotte, mozzarella, latticini e formaggi. In uno dei vicoli che da qui si diramano è posta la Vecchia Cantina – due salette arredate con semplicità – dove Gianni e Maria, con la mamma Nunzia, accolgono la clientela con affabilità. Le regole della spesa quotidiana fatta alla Pignasecca sono la stagionalità e la freschezza.
Segnaliamo, tra gli antipasti, le alici marinate, gli sciurilli (fiori di zucca) ripieni, le paste cresciute, i panzerotti, e molti altri stuzzichini. Si continua con i primi tradizionali come gli ziti alla genovese, la pasta e patate, i tubetti con fagioli e, ancora, gli spaghetti alla pescatora o alla primavera, i rigatoni con salsiccia e zucchine e, nella stagione fredda, la minestra maritata e la zuppa di soffritto di maiale. Carne e pesce si alternano nei secondi: costoletta di maiale con papaccelle o con insalata di rinforzo, pesce spada in padella con purè di piselli, fegatini di maiale fritti, cotolette alla salvia, calamaro alla griglia o ’mbuttunato e baccalà fritto. I contorni sono a base di melanzane, peperoni, patate e zucchine. Si chiude con dolci tipici come babà, caprese, pastiera.
Ricca lista dei vini che propone un’ampia selezione di tutte le regioni italiane.
Trattoria
Vico San Nicola alla Carità, 13-14
Tel. 081 5520226
Chiuso domenica sera e martedì sera
Orario: mezzogiorno e sera
Ferie: in agosto
Coperti: 46
Prezzi: 22-25 euro vini esclusi
Carte di credito: le principali, Bancomat
Il locale era un tempo un esercizio di mescita, dove insieme a un bicchiere di buon vino era possibile gustare una squisita pasta e fagioli con le cotiche. Siamo nella Pignasecca, la più pittoresca piazza di Napoli, dove si vende di tutto e, in particolare, generi alimentari del territorio, dal pane ai tarallucci sugna e pepe, dagli ortaggi al pescato del golfo e, ancora, carni cotte, mozzarella, latticini e formaggi. In uno dei vicoli che da qui si diramano è posta la Vecchia Cantina – due salette arredate con semplicità – dove Gianni e Maria, con la mamma Nunzia, accolgono la clientela con affabilità. Le regole della spesa quotidiana fatta alla Pignasecca sono la stagionalità e la freschezza.
Segnaliamo, tra gli antipasti, le alici marinate, gli sciurilli (fiori di zucca) ripieni, le paste cresciute, i panzerotti, e molti altri stuzzichini. Si continua con i primi tradizionali come gli ziti alla genovese, la pasta e patate, i tubetti con fagioli e, ancora, gli spaghetti alla pescatora o alla primavera, i rigatoni con salsiccia e zucchine e, nella stagione fredda, la minestra maritata e la zuppa di soffritto di maiale. Carne e pesce si alternano nei secondi: costoletta di maiale con papaccelle o con insalata di rinforzo, pesce spada in padella con purè di piselli, fegatini di maiale fritti, cotolette alla salvia, calamaro alla griglia o ’mbuttunato e baccalà fritto. I contorni sono a base di melanzane, peperoni, patate e zucchine. Si chiude con dolci tipici come babà, caprese, pastiera.
Ricca lista dei vini che propone un’ampia selezione di tutte le regioni italiane.
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osteria
La chitarra
Napoli
Osteria-trattoria
Rampe San Giovanni Maggiore, 1 bis
Tel. 081 5529103
Chiuso sabato a pranzo, domenica e lunedì sera
Orario: mezzogiorno, sera su prenotazione
Ferie: agosto
Coperti: 32 + 6 esterni
Prezzi: 22-27 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte, Bancomat
I fratelli Maiorano, Peppino in sala e Luigi in cucina, gestiscono questa osteria piccola e accogliente nei pressi dell’Università degli Studi Federico II, ubicata sulle rampe che salgono da via Mezzocannone alla basilica di San Giovanni Maggiore. L’arredamento è semplice così come i piatti, preparati quotidianamente con i prodotti acquistati ogni mattina da Luigi.
A mezzogiorno la proposta non è molto ampia, ma le preparazioni sono curate e rispettose della cucina del territorio – senza alcuna concessione a rivisitazioni in chiave moderna –, molto apprezzata da una clientela abituale principalmente composta da studenti e professori della vicina università. Ma i principî ai quali si ispira la “gastronomia aziendale” sono anche altri, ribaditi in un decalogo affisso alle pareti e letto con curiosità dagli avventori non abituali. Oltre alla napoletanità, tra questi principî troviamo anche la stagionalità. Per quanto concerne il menù, alla sera (ricordiamo la prenotazione obbligatoria) tra gli antipasti troviamo crostini con acciughe, frittata di cipolle, pizza di scarola, alici marinate e altri stuzzichini variabili secondo stagione. Vi orienterete quindi su notevoli mezzanielli allardiati, linguine alla cetarese, fagioli alla maruzzara e, nella stagione fredda, sulla zuppa di soffritto di maiale, sulla minestra maritata, sugli ziti o i paccheri alla genovese o al ragù. Di secondo costatella ammollicata, baccalà con i ceci, polpette di pane, alici in tortiera, dorate e fritte, alla beccafico o peperoni imbottiti. Dolci fatti in casa: la pastiera, il babà, la sfogliata frolla.
Ristretta scelta dei vini, solo regionali.
Osteria-trattoria
Rampe San Giovanni Maggiore, 1 bis
Tel. 081 5529103
Chiuso sabato a pranzo, domenica e lunedì sera
Orario: mezzogiorno, sera su prenotazione
Ferie: agosto
Coperti: 32 + 6 esterni
Prezzi: 22-27 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte, Bancomat
I fratelli Maiorano, Peppino in sala e Luigi in cucina, gestiscono questa osteria piccola e accogliente nei pressi dell’Università degli Studi Federico II, ubicata sulle rampe che salgono da via Mezzocannone alla basilica di San Giovanni Maggiore. L’arredamento è semplice così come i piatti, preparati quotidianamente con i prodotti acquistati ogni mattina da Luigi.
A mezzogiorno la proposta non è molto ampia, ma le preparazioni sono curate e rispettose della cucina del territorio – senza alcuna concessione a rivisitazioni in chiave moderna –, molto apprezzata da una clientela abituale principalmente composta da studenti e professori della vicina università. Ma i principî ai quali si ispira la “gastronomia aziendale” sono anche altri, ribaditi in un decalogo affisso alle pareti e letto con curiosità dagli avventori non abituali. Oltre alla napoletanità, tra questi principî troviamo anche la stagionalità. Per quanto concerne il menù, alla sera (ricordiamo la prenotazione obbligatoria) tra gli antipasti troviamo crostini con acciughe, frittata di cipolle, pizza di scarola, alici marinate e altri stuzzichini variabili secondo stagione. Vi orienterete quindi su notevoli mezzanielli allardiati, linguine alla cetarese, fagioli alla maruzzara e, nella stagione fredda, sulla zuppa di soffritto di maiale, sulla minestra maritata, sugli ziti o i paccheri alla genovese o al ragù. Di secondo costatella ammollicata, baccalà con i ceci, polpette di pane, alici in tortiera, dorate e fritte, alla beccafico o peperoni imbottiti. Dolci fatti in casa: la pastiera, il babà, la sfogliata frolla.
Ristretta scelta dei vini, solo regionali.
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osteria
Hosteria toledo
Napoli
Osteria tradizionale
Vico Giardinetto, 78 A
Tel. 081 421257
Chiuso martedì sera
Orario: mezzogiorno e sera
Ferie: una settimana a Ferragosto
Coperti: 70
Prezzi: 25-30 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte, Bancomat
Nel XVI secolo, grazie al viceré Pedro da Toledo, Napoli conobbe una fase di sviluppo caratterizzata dalla crescita economica e da grandi opere architettoniche. Via Toledo ne fu il fulcro e, ancora oggi, questa arteria, quasi totalmente riservata ai pedoni, rappresenta una zona di grande interesse storico e commerciale. L’Hosteria Toledo, interprete fedele della cucina napoletana, si trova qui, quasi di fronte alla storica sede del Banco di Napoli. Il locale si sviluppa su due ambienti, il primo quasi barocco e il secondo più sobrio nell’arredamento e più tranquillo rispetto alla confusione del vicoletto su cui si affaccia.
La gestione è quasi tutta al femminile, con Anna de Martino coadiuvata in sala da Stefano e in cucina da Titina, e la proposta consta di piatti semplici, che ripropongono quelli di “nonna Sonora”, la capostipite. Il menù è legato alle stagioni e alle tradizioni gastronomiche delle grandi feste. Per stuzzicare l’appetito si inizia con antipastini di mare e di terra, ottime fritture, sauté di frutti di mare. Si può quindi optare per gli ziti al ragù o alla genovese, i paccheri ai frutti di mare, la pasta e ceci, la pasta e fagioli, la pasta e zucchine, la pasta e patate con provola. Per quanto riguarda i secondi si spazia dal pesce alla carne. Il primo è cucinato in svariati modi: dal polpo in insalata o in cassuola al baccalà alla siciliana, dalla frittura di paranza ai calamari grigliati. Quanto alla carne, ci sono le braciole, la carne al ragù o il filetto. Di contorno, parmigiana, zucchine allo scapece, peperoni fritti, grigliate di verdura. I dolci sono i classici babà, caprese e pastiera.
Discreta la carta dei vini, nella quale si registra una notevole presenza dei prodotti ischitani oltre ad altre etichette campane e a qualche nazionale.
Osteria tradizionale
Vico Giardinetto, 78 A
Tel. 081 421257
Chiuso martedì sera
Orario: mezzogiorno e sera
Ferie: una settimana a Ferragosto
Coperti: 70
Prezzi: 25-30 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte, Bancomat
Nel XVI secolo, grazie al viceré Pedro da Toledo, Napoli conobbe una fase di sviluppo caratterizzata dalla crescita economica e da grandi opere architettoniche. Via Toledo ne fu il fulcro e, ancora oggi, questa arteria, quasi totalmente riservata ai pedoni, rappresenta una zona di grande interesse storico e commerciale. L’Hosteria Toledo, interprete fedele della cucina napoletana, si trova qui, quasi di fronte alla storica sede del Banco di Napoli. Il locale si sviluppa su due ambienti, il primo quasi barocco e il secondo più sobrio nell’arredamento e più tranquillo rispetto alla confusione del vicoletto su cui si affaccia.
La gestione è quasi tutta al femminile, con Anna de Martino coadiuvata in sala da Stefano e in cucina da Titina, e la proposta consta di piatti semplici, che ripropongono quelli di “nonna Sonora”, la capostipite. Il menù è legato alle stagioni e alle tradizioni gastronomiche delle grandi feste. Per stuzzicare l’appetito si inizia con antipastini di mare e di terra, ottime fritture, sauté di frutti di mare. Si può quindi optare per gli ziti al ragù o alla genovese, i paccheri ai frutti di mare, la pasta e ceci, la pasta e fagioli, la pasta e zucchine, la pasta e patate con provola. Per quanto riguarda i secondi si spazia dal pesce alla carne. Il primo è cucinato in svariati modi: dal polpo in insalata o in cassuola al baccalà alla siciliana, dalla frittura di paranza ai calamari grigliati. Quanto alla carne, ci sono le braciole, la carne al ragù o il filetto. Di contorno, parmigiana, zucchine allo scapece, peperoni fritti, grigliate di verdura. I dolci sono i classici babà, caprese e pastiera.
Discreta la carta dei vini, nella quale si registra una notevole presenza dei prodotti ischitani oltre ad altre etichette campane e a qualche nazionale.
Etichette:
osteria
Europeo
Napoli
Ristorante-pizzeria
Via Marchese Campodisola, 4
Tel. 081 5521323
Chiuso la domenica
Orario: pranzo; gio, ven, sab e prefestivi anche sera
Ferie: 15 giorni dopo Ferragosto
Coperti: 65
Prezzi: 35 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte, Bancomat
L’Europeo, caratterizzato da un’atmosfera rilassante e di cortese familiarità, è ubicato in posizione centralissima, vicino a piazza Borsa (prossima all’apertura dopo il completamento dei lavori per la nuova linea della metropolitana). Le due sale – una grande, l’altra più riservata – sono decorate dai tanti quadri e dalle vecchie stampe della Napoli che fu e la gestione è affidata ad Alfonso Mattozzi, degno continuatore della tradizione di famiglia. Sarà lui ad accogliervi e a illustrare le proposte giornaliere, tutte rappresentative del territorio.
Si comincia con focacce ripiene di salsiccia, friarielli e scarola, tortano napoletano, crocché di patate, fiori di zucca in pastella, una squisita mozzarella di bufala campana e il sauté di vongole. Si prosegue tra primi asciutti e zuppe che si fanno ricordare: tubettoni con frutti di mare, linguine all’astice, pasta e patate con provola, ziti alla genovese da assaggiare, zuppa di fagioli e scarole, zuppa di ceci e sontuosi fagioli alla maruzzara; nel periodo invernale la minestra maritata è imperdibile. Si continua con le proposte ittiche, con il pesce azzurro in bella evidenza: alici fritte o imbottite, polpo alla luciana e, secondo disponibilità, frittura di paranza. Se non amate il pesce, potete comunque “ripiegare” sulla finanziera o su una gustosa zuppa di carne. Non mancano le verdure di stagione cucinate con esiti più che positivi: parmigiana di melanzane, peperoni imbottiti, cianfotta. E, se scegliete la pizza, non rimarrete delusi.
I dolci sono preparati in casa, come l’ottimo babà e le zeppoline. Vasta la carta dei vini, con tutta la produzione campana e il meglio di quella nazionale.
Ristorante-pizzeria
Via Marchese Campodisola, 4
Tel. 081 5521323
Chiuso la domenica
Orario: pranzo; gio, ven, sab e prefestivi anche sera
Ferie: 15 giorni dopo Ferragosto
Coperti: 65
Prezzi: 35 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte, Bancomat
L’Europeo, caratterizzato da un’atmosfera rilassante e di cortese familiarità, è ubicato in posizione centralissima, vicino a piazza Borsa (prossima all’apertura dopo il completamento dei lavori per la nuova linea della metropolitana). Le due sale – una grande, l’altra più riservata – sono decorate dai tanti quadri e dalle vecchie stampe della Napoli che fu e la gestione è affidata ad Alfonso Mattozzi, degno continuatore della tradizione di famiglia. Sarà lui ad accogliervi e a illustrare le proposte giornaliere, tutte rappresentative del territorio.
Si comincia con focacce ripiene di salsiccia, friarielli e scarola, tortano napoletano, crocché di patate, fiori di zucca in pastella, una squisita mozzarella di bufala campana e il sauté di vongole. Si prosegue tra primi asciutti e zuppe che si fanno ricordare: tubettoni con frutti di mare, linguine all’astice, pasta e patate con provola, ziti alla genovese da assaggiare, zuppa di fagioli e scarole, zuppa di ceci e sontuosi fagioli alla maruzzara; nel periodo invernale la minestra maritata è imperdibile. Si continua con le proposte ittiche, con il pesce azzurro in bella evidenza: alici fritte o imbottite, polpo alla luciana e, secondo disponibilità, frittura di paranza. Se non amate il pesce, potete comunque “ripiegare” sulla finanziera o su una gustosa zuppa di carne. Non mancano le verdure di stagione cucinate con esiti più che positivi: parmigiana di melanzane, peperoni imbottiti, cianfotta. E, se scegliete la pizza, non rimarrete delusi.
I dolci sono preparati in casa, come l’ottimo babà e le zeppoline. Vasta la carta dei vini, con tutta la produzione campana e il meglio di quella nazionale.
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Taverna dell’arte
Napoli Mezzocannone
Osteria tradizionale
Rampe San Giovanni Maggiore, 1 A
Tel. 081 5527558
Chiuso la domenica
Orario: solo la sera
Ferie: tre settimane in agosto
Coperti: 42 + 15 esterni
Prezzi: 30 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte tranne DC, Bancomat
L’osteria di Alfonso Gallotti si trova in una delle strade più animate del centro storico e, come indicano chiaramente i piatti in menù, esprime un’autentica cucina del territorio, con variazioni quotidiane che seguono l’andamento delle stagioni – e, in parte, l’estro dello chef – e grande attenzione nella ricerca delle materie prime.
Si comincia con fettine di pane tostato con pesce marinato, sciurilli fritti ripieni di ricotta, polenta fritta, paté di olive prodotto in proprio, prosciutto e mozzarella. I fagioli alla maruzzara sono uno dei piatti classici del locale, ma in alternativa si possono scegliere le tagliatelle allo scammaro o con carciofi, i paccheri alle due Sicilie (conditi con pesto di melanzane) oppure con sugo di alici, pomodoro, pinoli, uva passa e pecorino, l’interessante vellutata di ceci e seppie servita nel pignatiello. Ma la serie dei primi non termina qui. Altri classici sono i mezzanielli di Gragnano con ragù di genovese, o anche con pomodorini al piennolo, aglio, basilico e peperoncino, le minestre della tradizione napoletana a base di pasta e legumi o l’ottima pasta e patate con provola. Quanto ai secondi, non sbaglierete ordinando il baccalà o lo stoccafisso in cassuola, fritto o in insalata; secondo disponibilità si possono inoltre gustare la frittura di alici, le seppie o i calamari imbottiti e pesci da porzione in guazzetto. Volendo andare sulla carne, ci sono polpette con Marsala e porcini, salsiccia ’mbuttunata, arista di maiale in agrodolce e arrosto misto alla brace.
Prima dei dolci tipici – babà, pastiera, caprese – vi sarà servito un fresco sorbetto al basilico. Nella carta dei vini sono presenti molte cantine emergenti della Campania con un ottimo rapporto tra qualità e prezzo.
Osteria tradizionale
Rampe San Giovanni Maggiore, 1 A
Tel. 081 5527558
Chiuso la domenica
Orario: solo la sera
Ferie: tre settimane in agosto
Coperti: 42 + 15 esterni
Prezzi: 30 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte tranne DC, Bancomat
L’osteria di Alfonso Gallotti si trova in una delle strade più animate del centro storico e, come indicano chiaramente i piatti in menù, esprime un’autentica cucina del territorio, con variazioni quotidiane che seguono l’andamento delle stagioni – e, in parte, l’estro dello chef – e grande attenzione nella ricerca delle materie prime.
Si comincia con fettine di pane tostato con pesce marinato, sciurilli fritti ripieni di ricotta, polenta fritta, paté di olive prodotto in proprio, prosciutto e mozzarella. I fagioli alla maruzzara sono uno dei piatti classici del locale, ma in alternativa si possono scegliere le tagliatelle allo scammaro o con carciofi, i paccheri alle due Sicilie (conditi con pesto di melanzane) oppure con sugo di alici, pomodoro, pinoli, uva passa e pecorino, l’interessante vellutata di ceci e seppie servita nel pignatiello. Ma la serie dei primi non termina qui. Altri classici sono i mezzanielli di Gragnano con ragù di genovese, o anche con pomodorini al piennolo, aglio, basilico e peperoncino, le minestre della tradizione napoletana a base di pasta e legumi o l’ottima pasta e patate con provola. Quanto ai secondi, non sbaglierete ordinando il baccalà o lo stoccafisso in cassuola, fritto o in insalata; secondo disponibilità si possono inoltre gustare la frittura di alici, le seppie o i calamari imbottiti e pesci da porzione in guazzetto. Volendo andare sulla carne, ci sono polpette con Marsala e porcini, salsiccia ’mbuttunata, arista di maiale in agrodolce e arrosto misto alla brace.
Prima dei dolci tipici – babà, pastiera, caprese – vi sarà servito un fresco sorbetto al basilico. Nella carta dei vini sono presenti molte cantine emergenti della Campania con un ottimo rapporto tra qualità e prezzo.
Etichette:
osteria
Vadinchenia
Napoli Chiaia
Ristorante
Via Pontano, 21
Tel. 081 660265
Chiuso la domenica
Orario: solo la sera
Ferie: agosto, prima settimana di settembre
Coperti: 70
Prezzi: 30-32 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte, Bancomat
Situato in un palazzo dei primi del Novecento, in una traversa della centrale via Crispi, Vadinchenia è disposto su due piani, con la sala inferiore adibita anche a wine bar, ricavata dalla corte interna del palazzo patrizio e pavimentata in pietra vulcanica. In questo piacevole contesto Saverio Petrocelli e la moglie Silvana propongono piatti della tradizione non scevri, però, da qualche nota di moderata innovazione. Tra le proposte, inoltre, sarà facile individuare gli elementi di provenienza lucana, in onore delle origini di Saverio.
Il baccalà è presente a tutto menù, variamente cucinato: mousse, marinato, in pastella, in cassuola. Tra gli antipasti si possono inoltre assaggiare gli sformati caldi di verdure di stagione (melanzane, peperoni, ma anche asparagi e porri), oppure la tradizionale bruschetta con pomodorini al piennolo del Vesuvio. Tra i primi, oltre alle paste ripiene come i ravioli di ricotta conditi con salsa di pomodoro fresco, o di baccalà con salsa allo scalogno, troverete gli spaghetti con le cozze o gli ottimi paccheri con alici e pecorino. A seguire, alcune valide pietanze ittiche, quali il calamaro ripieno, la spigola in crosta di pane o in guazzetto e le alici farcite (con fiordilatte ed erbe aromatiche), indorate e fritte. Le carni, invece, comprendono le tracchie (coste) di maiale al ragù o il filetto di manzo proposto in vari modi. Tra i formaggi, accanto alle eccellenze selezionate da Saverio, spicca la mozzarella di bufala. Torte e dolci al cucchiaio completano l’offerta.
La cantina conta circa 200 etichette regionali e nazionali, con qualche proposta straniera (Francia, Cile, Australia).
Ristorante
Via Pontano, 21
Tel. 081 660265
Chiuso la domenica
Orario: solo la sera
Ferie: agosto, prima settimana di settembre
Coperti: 70
Prezzi: 30-32 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte, Bancomat
Situato in un palazzo dei primi del Novecento, in una traversa della centrale via Crispi, Vadinchenia è disposto su due piani, con la sala inferiore adibita anche a wine bar, ricavata dalla corte interna del palazzo patrizio e pavimentata in pietra vulcanica. In questo piacevole contesto Saverio Petrocelli e la moglie Silvana propongono piatti della tradizione non scevri, però, da qualche nota di moderata innovazione. Tra le proposte, inoltre, sarà facile individuare gli elementi di provenienza lucana, in onore delle origini di Saverio.
Il baccalà è presente a tutto menù, variamente cucinato: mousse, marinato, in pastella, in cassuola. Tra gli antipasti si possono inoltre assaggiare gli sformati caldi di verdure di stagione (melanzane, peperoni, ma anche asparagi e porri), oppure la tradizionale bruschetta con pomodorini al piennolo del Vesuvio. Tra i primi, oltre alle paste ripiene come i ravioli di ricotta conditi con salsa di pomodoro fresco, o di baccalà con salsa allo scalogno, troverete gli spaghetti con le cozze o gli ottimi paccheri con alici e pecorino. A seguire, alcune valide pietanze ittiche, quali il calamaro ripieno, la spigola in crosta di pane o in guazzetto e le alici farcite (con fiordilatte ed erbe aromatiche), indorate e fritte. Le carni, invece, comprendono le tracchie (coste) di maiale al ragù o il filetto di manzo proposto in vari modi. Tra i formaggi, accanto alle eccellenze selezionate da Saverio, spicca la mozzarella di bufala. Torte e dolci al cucchiaio completano l’offerta.
La cantina conta circa 200 etichette regionali e nazionali, con qualche proposta straniera (Francia, Cile, Australia).
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osteria
La torre
Massa Lubrense Santa Maria dell'Annunziata
Ristorante
Piazzetta Annunziata, 7
Tel. 081 8089566
Chiuso il martedì, mai d’estate
Orario: mezzogiorno e sera
Ferie: gennaio
Coperti: 80 + 80 esterni
Prezzi: 25-30 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte, Bancomat
Il ristorante di Tonino Mazzola è ubicato in un contesto paesaggistico di sicuro impatto. Dal belvedere lo sguardo può infatti spaziare sulla costiera sorrentina, con Capri di fronte; nelle viuzze adiacenti, invece, si aprono scorci di rara bellezza in cui i colori e gli odori degli agrumeti, oliveti e vigneti preludono al trionfo di sapori che seguirà. Il locale è semplice e accogliente e la presenza di numerosi avventori “indigeni” in un posto tanto caratterizzato in senso turistico, testimonia della qualità dell’offerta, che si traduce in proposte del territorio ad alti livelli.
Tonino fa da anfitrione insieme alla figlia Amelia; la cucina, invece, è il regno di Maria alla quale non si può certo non riconoscere una rara capacità nel lavorare i prodotti del mare e degli orti. Le pietanze che vi saranno servite, infatti, hanno sapore, freschezza, semplicità, a partire da antipasti quali le alici fritte, i totani con patate, la parmigiana di melanzane, vari tipi di verdure grigliate, i calamaretti in casseruola serviti assieme ai taralli di Massa Lubrense, i fagiolini con pomodoro fresco e basilico. L’impressione più che positiva si conferma con la pasta cozze e patate, i ravioletti alla caprese, i paccheri con ricciola e, cotti nel forno a legna, i gustosissimi involtini di melanzane con ripieno di spaghetti, mozzarella, pomodorini e basilico. Tra i secondi polpetti affogati ma anche pezzogna, pesce spada, occhiata o altre varietà cotte alla brace o al forno. Infine le cassatine al forno, la torta di ricotta e pere o di cioccolato e amarene oppure i distillati prodotti in proprio da degustare insieme a biscottini croccanti.
La carta dei vini punta sui prodotti campani, ma non tralascia qualche valida proposta nazionale.
Ristorante
Piazzetta Annunziata, 7
Tel. 081 8089566
Chiuso il martedì, mai d’estate
Orario: mezzogiorno e sera
Ferie: gennaio
Coperti: 80 + 80 esterni
Prezzi: 25-30 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte, Bancomat
Il ristorante di Tonino Mazzola è ubicato in un contesto paesaggistico di sicuro impatto. Dal belvedere lo sguardo può infatti spaziare sulla costiera sorrentina, con Capri di fronte; nelle viuzze adiacenti, invece, si aprono scorci di rara bellezza in cui i colori e gli odori degli agrumeti, oliveti e vigneti preludono al trionfo di sapori che seguirà. Il locale è semplice e accogliente e la presenza di numerosi avventori “indigeni” in un posto tanto caratterizzato in senso turistico, testimonia della qualità dell’offerta, che si traduce in proposte del territorio ad alti livelli.
Tonino fa da anfitrione insieme alla figlia Amelia; la cucina, invece, è il regno di Maria alla quale non si può certo non riconoscere una rara capacità nel lavorare i prodotti del mare e degli orti. Le pietanze che vi saranno servite, infatti, hanno sapore, freschezza, semplicità, a partire da antipasti quali le alici fritte, i totani con patate, la parmigiana di melanzane, vari tipi di verdure grigliate, i calamaretti in casseruola serviti assieme ai taralli di Massa Lubrense, i fagiolini con pomodoro fresco e basilico. L’impressione più che positiva si conferma con la pasta cozze e patate, i ravioletti alla caprese, i paccheri con ricciola e, cotti nel forno a legna, i gustosissimi involtini di melanzane con ripieno di spaghetti, mozzarella, pomodorini e basilico. Tra i secondi polpetti affogati ma anche pezzogna, pesce spada, occhiata o altre varietà cotte alla brace o al forno. Infine le cassatine al forno, la torta di ricotta e pere o di cioccolato e amarene oppure i distillati prodotti in proprio da degustare insieme a biscottini croccanti.
La carta dei vini punta sui prodotti campani, ma non tralascia qualche valida proposta nazionale.
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osteria
Margherita
Massa Lubrense Sant'Agata sui Due Golfi
Ristorante
Via dei Campi, 13
Tel. 081 8780321
Chiuso il lunedì, mai d’estate
Orario: mezzogiorno e sera
Ferie: non ne fa
Coperti: 70 + 70 esterni
Prezzi: 28-30 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte, Bancomat
A Sant’Agata sui Due Golfi arriva agevolmente chi parte da Sorrento o da Positano, mentre quanti provengono dalla tortuosa strada di Massa Lubrense incontreranno qualche difficoltà. La località è generosa di viste e panorami irripetibili, ma anche di profumi di agrumi e di ortaggi che si diffondono trasportati dalle brezze marine. Ed è qui che gli appassionati troveranno il meglio dell’enogastronomia campana espressa tanto ai grandi livelli dei nomi più blasonati quanto nei molti altri locali di provata professionalità. Il ristorante Margherita è uno di questi, semplice negli ambienti – la sala luminosa un po’ spartana e lo spazio all’aperto per la stagione calda – e valido nelle proposte. A lavorarci sono i Tizzani al completo: Pina, Rosa e Marcella in cucina, Franco e Raffaele in sala e, dietro le quinte, Antonietta a occuparsi degli approvvigionamenti quotidiani.
I piatti che troverete sono legati alla tradizione, alle stagioni e alla spesa giornaliera. Si comincia con l’antipasto misto, composto da assaggi di pesce o affettati accompagnati dalle verdure dell’orto di famiglia. Poi è il turno dei primi di pasta casereccia, tra i quali gli scialatielli alla genovese oppure con i frutti di mare, al sugo “aumm aumm” o, ancora, alla Margherita. Altre proposte: cannelloni alla sorrentina, riso alla pescatora, paccheri al sugo di polpo e calamaretti. I gamberetti di Crapolla (Presidio Slow Food) richiedono manipolazioni minime per dare un ottimo secondo ma, in fatto di bontà, non sono da meno la ricciola al limone e menta, la zuppa di pesce o la frittura.
I vini – una decina – delineano un bel panorama dell’enologia campana.
Ristorante
Via dei Campi, 13
Tel. 081 8780321
Chiuso il lunedì, mai d’estate
Orario: mezzogiorno e sera
Ferie: non ne fa
Coperti: 70 + 70 esterni
Prezzi: 28-30 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte, Bancomat
A Sant’Agata sui Due Golfi arriva agevolmente chi parte da Sorrento o da Positano, mentre quanti provengono dalla tortuosa strada di Massa Lubrense incontreranno qualche difficoltà. La località è generosa di viste e panorami irripetibili, ma anche di profumi di agrumi e di ortaggi che si diffondono trasportati dalle brezze marine. Ed è qui che gli appassionati troveranno il meglio dell’enogastronomia campana espressa tanto ai grandi livelli dei nomi più blasonati quanto nei molti altri locali di provata professionalità. Il ristorante Margherita è uno di questi, semplice negli ambienti – la sala luminosa un po’ spartana e lo spazio all’aperto per la stagione calda – e valido nelle proposte. A lavorarci sono i Tizzani al completo: Pina, Rosa e Marcella in cucina, Franco e Raffaele in sala e, dietro le quinte, Antonietta a occuparsi degli approvvigionamenti quotidiani.
I piatti che troverete sono legati alla tradizione, alle stagioni e alla spesa giornaliera. Si comincia con l’antipasto misto, composto da assaggi di pesce o affettati accompagnati dalle verdure dell’orto di famiglia. Poi è il turno dei primi di pasta casereccia, tra i quali gli scialatielli alla genovese oppure con i frutti di mare, al sugo “aumm aumm” o, ancora, alla Margherita. Altre proposte: cannelloni alla sorrentina, riso alla pescatora, paccheri al sugo di polpo e calamaretti. I gamberetti di Crapolla (Presidio Slow Food) richiedono manipolazioni minime per dare un ottimo secondo ma, in fatto di bontà, non sono da meno la ricciola al limone e menta, la zuppa di pesce o la frittura.
I vini – una decina – delineano un bel panorama dell’enologia campana.
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osteria
Lo stuzzichino
Massa Lubrense Sant'Agata sui Due Golfi
Ristorante
Via Deserto, 1
Tel. 081 5330010-333 3323189
Chiuso il mercoledì, mai in luglio e agosto
Orario: mezzogiorno e sera
Ferie: 25 gennaio-20 febbraio
Coperti: 50 + 80 esterni
Prezzi: 28-30 euro vini esclusi
Carte di credito: le principali, Bancomat
Sant’Agata sui Due Golfi si conferma luogo di elezione della gastronomia di qualità, come sta a dimostrare il fiorire, accanto ai grandi nomi della ristorazione italiana, di molti locali dai prezzi popolari. Tra questi rientra a pieno titolo il ristorante di Mimmo de Gregorio, coadiuvato in sala dalla moglie Dora, del quale convince la passione per il territorio, interpretato da mamma Filomena e papà Paolo in cucina.
Il menù è realizzato con prodotti acquistati da fornitori locali e col pesce di questo tratto di mare. Subisce, pertanto, frequenti variazioni. Suggeriamo di non perdere l’antipasto della casa, nel quale spiccano sciurilli ripieni, tortino di melanzane, treccia di Agerola. Seguono i ravioli di Sorrento (con la mozzarella), la pasta e fagioli con le cozze, gli scialatielli ai frutti di mare, le pappardelle con vongole veraci, la calamarata cozze e patate, i ravioli alla borragine o i cannelloni alla sorrentina. Come secondo nella stagione fredda potrete contare su una buona selezione di carni, ma è innegabile che è la proposta ittica il punto di forza del locale: stufato di totani e patate, polpetti al pignatiello, gamberetti di Crapolla (Presidio Slow Food) sale e pepe, calamari alla griglia, frittura di calamari e gamberi, pesci alla griglia, al forno o all’acquapazza accompagnati da contorni di stagione. Troverete anche una buona selezione di formaggi locali, quali il provolone del monaco e i diavoletti di Arola in foglia di limone. Tra i dolci della casa optate per la torta di ricotta e pere o per la pizza della nonna con crema di amarene e cioccolata.
Soddisfacente la carta dei vini, con più di 100 etichette e ricarichi onesti. C’è anche un’ampia scelta di distillati, whisky e liquori – mirtillo bianco o nero, finocchietto, nocillo e limoncello.
Ristorante
Via Deserto, 1
Tel. 081 5330010-333 3323189
Chiuso il mercoledì, mai in luglio e agosto
Orario: mezzogiorno e sera
Ferie: 25 gennaio-20 febbraio
Coperti: 50 + 80 esterni
Prezzi: 28-30 euro vini esclusi
Carte di credito: le principali, Bancomat
Sant’Agata sui Due Golfi si conferma luogo di elezione della gastronomia di qualità, come sta a dimostrare il fiorire, accanto ai grandi nomi della ristorazione italiana, di molti locali dai prezzi popolari. Tra questi rientra a pieno titolo il ristorante di Mimmo de Gregorio, coadiuvato in sala dalla moglie Dora, del quale convince la passione per il territorio, interpretato da mamma Filomena e papà Paolo in cucina.
Il menù è realizzato con prodotti acquistati da fornitori locali e col pesce di questo tratto di mare. Subisce, pertanto, frequenti variazioni. Suggeriamo di non perdere l’antipasto della casa, nel quale spiccano sciurilli ripieni, tortino di melanzane, treccia di Agerola. Seguono i ravioli di Sorrento (con la mozzarella), la pasta e fagioli con le cozze, gli scialatielli ai frutti di mare, le pappardelle con vongole veraci, la calamarata cozze e patate, i ravioli alla borragine o i cannelloni alla sorrentina. Come secondo nella stagione fredda potrete contare su una buona selezione di carni, ma è innegabile che è la proposta ittica il punto di forza del locale: stufato di totani e patate, polpetti al pignatiello, gamberetti di Crapolla (Presidio Slow Food) sale e pepe, calamari alla griglia, frittura di calamari e gamberi, pesci alla griglia, al forno o all’acquapazza accompagnati da contorni di stagione. Troverete anche una buona selezione di formaggi locali, quali il provolone del monaco e i diavoletti di Arola in foglia di limone. Tra i dolci della casa optate per la torta di ricotta e pere o per la pizza della nonna con crema di amarene e cioccolata.
Soddisfacente la carta dei vini, con più di 100 etichette e ricarichi onesti. C’è anche un’ampia scelta di distillati, whisky e liquori – mirtillo bianco o nero, finocchietto, nocillo e limoncello.
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osteria
Fattoria terranova
Massa Lubrense Sant'Agata sui Due Golfi
Azienda agrituristica
Via Pontone, 10
Tel. 081 5330234
Non ha giorno di chiusura
Orario: mezzogiorno e sera
Ferie: 8 dicembre-8 marzo
Coperti: 50
Prezzi: 30 euro
Carte di credito: tutte tranne AE, Bancomat
La “terra delle sirene”, dove la leggenda tramanda che Ulisse sia stato rapito dal soave canto di Partenope, è un luogo di grande suggestione, in specie durante le belle giornate, quando i profumi della macchia mediterranea si fanno più intensi. I tavoli sono sistemati sotto una pergola sorrentina e, da questi, si può scorgere il giovanissimo chef Vincenzo Agizza intento ad allestire il menù. L’azienda è gestita da Rossella, Luigi e Francesca Ruoppo, eredi di quel Claudio che 25 anni fa inaugurò l’attività. Altro protagonista è Carlo Caccaviello, alle cui abili mani è affidato l’orto che tanta parte ha nell’offerta del locale. Le verdure, infatti, sono rielaborate con una bravura tale da esaltarne i sapori, i profumi e la giusta consistenza.
Comincerete con un antipasto articolato, che include qualche preparazione di ispirazione rivierasca. Segnaliamo le ottime zucchine e melanzane bagnate nel latte, infarinate e fritte, gli sciurilli e i medaglioni di melanzane alla sorrentina. La pasta di Gragnano è condita in bianco, con cipolle, pecorino romano e basilico napoletano, mentre i ravioli fatti in casa sono buoni sia ai fiori di zucchine sia alla caprese. I secondi sono a base di carne, con le ricche grigliate, lo stinco di maiale al forno e gli straccetti al vino rosso. I dolci raccontano la tradizione partenopea e sorrentina: caprese, babà, crostate di frutta e, con il caffè, una gustosa sfogliatina calda.
Accanto al bianco e al rosso della casa compaiono alcune tra le migliori etichette campane. Alla fine del pasto gli infusi e i liquori ai limoni e alle erbe aromatiche. La prenotazione è obbligatoria.
Azienda agrituristica
Via Pontone, 10
Tel. 081 5330234
Non ha giorno di chiusura
Orario: mezzogiorno e sera
Ferie: 8 dicembre-8 marzo
Coperti: 50
Prezzi: 30 euro
Carte di credito: tutte tranne AE, Bancomat
La “terra delle sirene”, dove la leggenda tramanda che Ulisse sia stato rapito dal soave canto di Partenope, è un luogo di grande suggestione, in specie durante le belle giornate, quando i profumi della macchia mediterranea si fanno più intensi. I tavoli sono sistemati sotto una pergola sorrentina e, da questi, si può scorgere il giovanissimo chef Vincenzo Agizza intento ad allestire il menù. L’azienda è gestita da Rossella, Luigi e Francesca Ruoppo, eredi di quel Claudio che 25 anni fa inaugurò l’attività. Altro protagonista è Carlo Caccaviello, alle cui abili mani è affidato l’orto che tanta parte ha nell’offerta del locale. Le verdure, infatti, sono rielaborate con una bravura tale da esaltarne i sapori, i profumi e la giusta consistenza.
Comincerete con un antipasto articolato, che include qualche preparazione di ispirazione rivierasca. Segnaliamo le ottime zucchine e melanzane bagnate nel latte, infarinate e fritte, gli sciurilli e i medaglioni di melanzane alla sorrentina. La pasta di Gragnano è condita in bianco, con cipolle, pecorino romano e basilico napoletano, mentre i ravioli fatti in casa sono buoni sia ai fiori di zucchine sia alla caprese. I secondi sono a base di carne, con le ricche grigliate, lo stinco di maiale al forno e gli straccetti al vino rosso. I dolci raccontano la tradizione partenopea e sorrentina: caprese, babà, crostate di frutta e, con il caffè, una gustosa sfogliatina calda.
Accanto al bianco e al rosso della casa compaiono alcune tra le migliori etichette campane. Alla fine del pasto gli infusi e i liquori ai limoni e alle erbe aromatiche. La prenotazione è obbligatoria.
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osteria
Il focolare di loretta e riccardo d’ambra
Isola di Ischia Barano d'Ischia
Trattoria
Via Cretajo al Crocifisso, 3
Tel. 081 902944
Chiuso il mercoledì, mai d’estate
Orario: sera, fine settimana anche pranzo
Ferie: 9-27 dicembre
Coperti: 90 + 100 esterni
Prezzi: 30-35 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte tranne DC
Se ci si allontana da Casamicciola verso il monte Epomeo, si raggiunge la località di Barano, dove ai margini di un bosco di castagni sorge Il Focolare, rinomato in tutta l’isola. Riccardo, oltre ad accogliervi con cordialità potrà guidarvi per i sentieri che dal locale conducono al bosco, alla ricerca delle erbe aromatiche utilizzate nelle pietanze. Il resto della famiglia – Loretta e gli otto figli – si divide tra la cucina e la sala.
Riccardo sostiene che Ischia è una “isola di terra” e, d’accordo con questo assunto, il menù è prevalentemente impostato su prodotti terragni scelti con cura e trasformati in gustosissime pietanze. Troverete anche il pesce, ma solo su prenotazione. Tra gli antipasti segnaliamo la parmigiana di melanzane, la caponata ischitana e le lumache variamente cucinate. La pasta è fatta in casa e le proposte spaziano dai mezzanielli con erbe selvatiche ai ravioli di scarola al vino cotto realizzati secondo un’antica ricetta locale. Tra i secondi troviamo il coniglio di fossa alle erbe aromatiche isolane, fiore all’occhiello della cucina e Presidio Slow Food, anche grazie all’impegno di Silvia, agronomo di casa, e di Riccardo. Ottime sono anche le carni alla brace, con una preferenza per la salsiccia e la bistecca di manzo. Tra i formaggi spicca il pecorino di laticauda, mentre la chiusura è affidata a dolci come la mousse al cioccolato e la crostata al limone.
La scelta dei vini è buona e tra questi si evidenziano gli ischitani, Biancolella, Forastera, Pere ’e Palummo. Per le grandi feste i D’Ambra allestiscono pranzi luculliani: pensateci, e prenotate con largo anticipo.
Trattoria
Via Cretajo al Crocifisso, 3
Tel. 081 902944
Chiuso il mercoledì, mai d’estate
Orario: sera, fine settimana anche pranzo
Ferie: 9-27 dicembre
Coperti: 90 + 100 esterni
Prezzi: 30-35 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte tranne DC
Se ci si allontana da Casamicciola verso il monte Epomeo, si raggiunge la località di Barano, dove ai margini di un bosco di castagni sorge Il Focolare, rinomato in tutta l’isola. Riccardo, oltre ad accogliervi con cordialità potrà guidarvi per i sentieri che dal locale conducono al bosco, alla ricerca delle erbe aromatiche utilizzate nelle pietanze. Il resto della famiglia – Loretta e gli otto figli – si divide tra la cucina e la sala.
Riccardo sostiene che Ischia è una “isola di terra” e, d’accordo con questo assunto, il menù è prevalentemente impostato su prodotti terragni scelti con cura e trasformati in gustosissime pietanze. Troverete anche il pesce, ma solo su prenotazione. Tra gli antipasti segnaliamo la parmigiana di melanzane, la caponata ischitana e le lumache variamente cucinate. La pasta è fatta in casa e le proposte spaziano dai mezzanielli con erbe selvatiche ai ravioli di scarola al vino cotto realizzati secondo un’antica ricetta locale. Tra i secondi troviamo il coniglio di fossa alle erbe aromatiche isolane, fiore all’occhiello della cucina e Presidio Slow Food, anche grazie all’impegno di Silvia, agronomo di casa, e di Riccardo. Ottime sono anche le carni alla brace, con una preferenza per la salsiccia e la bistecca di manzo. Tra i formaggi spicca il pecorino di laticauda, mentre la chiusura è affidata a dolci come la mousse al cioccolato e la crostata al limone.
La scelta dei vini è buona e tra questi si evidenziano gli ischitani, Biancolella, Forastera, Pere ’e Palummo. Per le grandi feste i D’Ambra allestiscono pranzi luculliani: pensateci, e prenotate con largo anticipo.
Etichette:
osteria
La marchesella
Giugliano in Campania
Ristorante
Via Marchesella, 184
Tel. 081 8945219
Chiuso il mercoledì
Orario: mezzogiorno e sera
Ferie: 15 giorni a metà agosto
Coperti: 80 + 30 esterni
Prezzi: 33-35 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte, Bancomat
Benché la cementificazione dell’ultimo ventennio abbia modificato profondamente il paesaggio, l’agricoltura conserva un ruolo significativo in questo angolo della provincia napoletana, dove orti e frutteti circondano ancora la città. Le pesche di Giuliano, le zucche napoletane, i fagioli di Villaricca e molti altri prodotti li ritroverete nel ristorante gestito dai fratelli Gena e Giovanni Iodice, coadiuvati in cucina dallo chef Faouzi.
Le proposte del menù sono intese ad esaltare un concetto di territorialità non banale. Potrete esordire con gli antipasti assortiti di terra e di mare: parmigiana bianca di melanzane o di zucchine, gattò, salsiccia e friarielli, funghi ripieni, polpette di melanzane, sciurilli ripieni, carpaccio di polpo, baccalà marinato con pinoli, tortino di alici, alici ripiene con provola, zucchine, mozzarella di bufala e calamaretti fritti, polpettine, pesce spada e melanzane. I primi variano secondo stagione: gnocchetti con vongole, pomodorini al piennolo e fiori di zucca, tubetti con cozze e fagioli, paccheri di Gragnano con zucca e scampi o ripieni di pescatrice, gnocchi con fonduta di provolone del monaco e porcini, pasta e fagioli maritata, zuppetta di scarola con baccalà, mezzanielli lardiati. Quindi il filetto ripieno con pancetta e ragusano, il baccalà in cassuola, il rombo con patate, capperi e olive, gli involtini di pesce bandiera e tanto altro. Infine: flan al cioccolato e rum, crostata di ricotta e cioccolata, millefoglie.
La carta dei vini soddisfa i più esigenti, con proposte regionali e nazionali di diverse annate e ricarichi onesti. È presente anche una carta degli oli.
Ristorante
Via Marchesella, 184
Tel. 081 8945219
Chiuso il mercoledì
Orario: mezzogiorno e sera
Ferie: 15 giorni a metà agosto
Coperti: 80 + 30 esterni
Prezzi: 33-35 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte, Bancomat
Benché la cementificazione dell’ultimo ventennio abbia modificato profondamente il paesaggio, l’agricoltura conserva un ruolo significativo in questo angolo della provincia napoletana, dove orti e frutteti circondano ancora la città. Le pesche di Giuliano, le zucche napoletane, i fagioli di Villaricca e molti altri prodotti li ritroverete nel ristorante gestito dai fratelli Gena e Giovanni Iodice, coadiuvati in cucina dallo chef Faouzi.
Le proposte del menù sono intese ad esaltare un concetto di territorialità non banale. Potrete esordire con gli antipasti assortiti di terra e di mare: parmigiana bianca di melanzane o di zucchine, gattò, salsiccia e friarielli, funghi ripieni, polpette di melanzane, sciurilli ripieni, carpaccio di polpo, baccalà marinato con pinoli, tortino di alici, alici ripiene con provola, zucchine, mozzarella di bufala e calamaretti fritti, polpettine, pesce spada e melanzane. I primi variano secondo stagione: gnocchetti con vongole, pomodorini al piennolo e fiori di zucca, tubetti con cozze e fagioli, paccheri di Gragnano con zucca e scampi o ripieni di pescatrice, gnocchi con fonduta di provolone del monaco e porcini, pasta e fagioli maritata, zuppetta di scarola con baccalà, mezzanielli lardiati. Quindi il filetto ripieno con pancetta e ragusano, il baccalà in cassuola, il rombo con patate, capperi e olive, gli involtini di pesce bandiera e tanto altro. Infine: flan al cioccolato e rum, crostata di ricotta e cioccolata, millefoglie.
La carta dei vini soddisfa i più esigenti, con proposte regionali e nazionali di diverse annate e ricarichi onesti. È presente anche una carta degli oli.
Fenesta verde
Giugliano in Campania
Ristorante
Vico Sorbo, 1
Tel. 081 8941239
Chiuso domenica sera e lunedì
Orario: mezzogiorno e sera, festivi solo pranzo
Ferie: agosto, 23 dicembre-3 gennaio
Coperti: 80
Prezzi: 32-35 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte, Bancomat
Giugliano più di altre città campane ha accresciuto negli anni le sue dimensioni. Il territorio, peraltro, conserva una spiccata vocazione agricola ed è attingendo alle sue materie prime, a cui coniuga un’equilibrata capacità di elaborazione personale, che la famiglia Iodice ha saputo consolidare una realtà tra le più rappresentative della ristorazione regionale. Laura e Luisa insieme ai mariti Giacomo e Guido, rinnovano e rafforzano in meglio, dunque, gli insegnamenti dei genitori che iniziavano l’attività nel 1948 e tuttora esercitano una sorta di “tutela morale”, fornendo i loro consigli. L’ubicazione del locale è centrale, vicino alla chiesa dell’Annunziata, e l’arredo è di quella semplicità che comunica agli ospiti una sensazione di calore, confermata dalla familiarità dell’accoglienza.
Molte le proposte. Tra gli antipasti: in estate scampi agli agrumi, affumicati di tonno e pesce spada, baccalà marinato, gamberi e cozze in pastella; in inverno timballo di salsiccia e friarielli, zuppetta di porri e funghi porcini, involtini di peperoni con prosciutto e formaggio, carciofi arrostiti. A seguire, spaghetti con cozze e bottarga, ravioli ripieni di gamberi, pasta e spollichini, rigatoni con pesce spada, melanzane, capperi e olive nere, e i classici mezzanielli lardiati e ziti alla genovese. Tra i secondi: braciola (involtino) di cotica di maiale o di manzo, baccalà fritto e frittura di paranza. Si chiude con crostata di fragoline, mousse al cioccolato con gelato, tortino con crema pasticciera e amarene.
La carta dei vini è completa, con il meglio della produzione regionale e nazionale. In sintesi, un posto con tanti aficionados ben meritati.
Ristorante
Vico Sorbo, 1
Tel. 081 8941239
Chiuso domenica sera e lunedì
Orario: mezzogiorno e sera, festivi solo pranzo
Ferie: agosto, 23 dicembre-3 gennaio
Coperti: 80
Prezzi: 32-35 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte, Bancomat
Giugliano più di altre città campane ha accresciuto negli anni le sue dimensioni. Il territorio, peraltro, conserva una spiccata vocazione agricola ed è attingendo alle sue materie prime, a cui coniuga un’equilibrata capacità di elaborazione personale, che la famiglia Iodice ha saputo consolidare una realtà tra le più rappresentative della ristorazione regionale. Laura e Luisa insieme ai mariti Giacomo e Guido, rinnovano e rafforzano in meglio, dunque, gli insegnamenti dei genitori che iniziavano l’attività nel 1948 e tuttora esercitano una sorta di “tutela morale”, fornendo i loro consigli. L’ubicazione del locale è centrale, vicino alla chiesa dell’Annunziata, e l’arredo è di quella semplicità che comunica agli ospiti una sensazione di calore, confermata dalla familiarità dell’accoglienza.
Molte le proposte. Tra gli antipasti: in estate scampi agli agrumi, affumicati di tonno e pesce spada, baccalà marinato, gamberi e cozze in pastella; in inverno timballo di salsiccia e friarielli, zuppetta di porri e funghi porcini, involtini di peperoni con prosciutto e formaggio, carciofi arrostiti. A seguire, spaghetti con cozze e bottarga, ravioli ripieni di gamberi, pasta e spollichini, rigatoni con pesce spada, melanzane, capperi e olive nere, e i classici mezzanielli lardiati e ziti alla genovese. Tra i secondi: braciola (involtino) di cotica di maiale o di manzo, baccalà fritto e frittura di paranza. Si chiude con crostata di fragoline, mousse al cioccolato con gelato, tortino con crema pasticciera e amarene.
La carta dei vini è completa, con il meglio della produzione regionale e nazionale. In sintesi, un posto con tanti aficionados ben meritati.
Viva lo re
Ercolano
Osteria
Corso Resina, 261
Tel. 081 7390207
Chiuso il lunedì
Orario: mezzogiorno e sera
Ferie: agosto
Coperti: 60
Prezzi: 30 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte, Bancomat
A due passi dagli scavi archeologici, l’osteria occupa il pianterreno di una dipendenza di villa Campolieto. I titolari Maurizio e Luisella, coadiuvati dallo chef Mimmo, hanno determinato l’evoluzione del locale, aperto dal 1995 come vineria, oggi osteria di moderna concezione dove il vino ha sempre grande importanza, e l’apparecchiatura e gli arredi sono semplici e al contempo curati. In cucina sono presenti molti prodotti tipici, anche provenienti da altri territori, interpretati secondo tradizione e talvolta rivisitati. Maurizio, sommelier, saprà guidarvi nella scelta del vino e nell’abbinamento ai piatti proposti.
Si fa apprezzare la serie di antipasti, di terra e di mare, che variano settimanalmente. Tra questi segnaliamo le zuppe di legumi, le lenticchie e calamari farciti, la crema di fagioli cannellini con involtini di pollo e scarole. Secondo stagione potremo trovare i porcini del Vesuvio e provola o il provolone del monaco di Agerola con passato di pomodorini vesuviani al piennolo. Tra i primi ricordiamo i cannelloni di ricotta e provolone del monaco, le paste con i legumi, il timballo di genovese, i vermicelli con polpi veraci e carciofi. Tra i secondi ci sono una buona selezione di carni, non solo bovine, ma anche crostacei, crocchette di tonno, gamberi e vongole, peperoncini verdi con pomodorini, baccalà fritto su passata di cavoli e altre pietanze in linea con le stagioni. Anche ai dessert è dedicata particolare attenzione; suggeriamo il tortino di ricotta con cioccolata fondente calda o il soufflé di ricotta e albicocche del Vesuvio. Ovviamente ampia la carta dei vini, con possibilità di spaziare tra oltre 1000 etichette con il meglio della produzione regionale, nazionale e internazionale. Buona la scelta di grappe e distillati.
Osteria
Corso Resina, 261
Tel. 081 7390207
Chiuso il lunedì
Orario: mezzogiorno e sera
Ferie: agosto
Coperti: 60
Prezzi: 30 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte, Bancomat
A due passi dagli scavi archeologici, l’osteria occupa il pianterreno di una dipendenza di villa Campolieto. I titolari Maurizio e Luisella, coadiuvati dallo chef Mimmo, hanno determinato l’evoluzione del locale, aperto dal 1995 come vineria, oggi osteria di moderna concezione dove il vino ha sempre grande importanza, e l’apparecchiatura e gli arredi sono semplici e al contempo curati. In cucina sono presenti molti prodotti tipici, anche provenienti da altri territori, interpretati secondo tradizione e talvolta rivisitati. Maurizio, sommelier, saprà guidarvi nella scelta del vino e nell’abbinamento ai piatti proposti.
Si fa apprezzare la serie di antipasti, di terra e di mare, che variano settimanalmente. Tra questi segnaliamo le zuppe di legumi, le lenticchie e calamari farciti, la crema di fagioli cannellini con involtini di pollo e scarole. Secondo stagione potremo trovare i porcini del Vesuvio e provola o il provolone del monaco di Agerola con passato di pomodorini vesuviani al piennolo. Tra i primi ricordiamo i cannelloni di ricotta e provolone del monaco, le paste con i legumi, il timballo di genovese, i vermicelli con polpi veraci e carciofi. Tra i secondi ci sono una buona selezione di carni, non solo bovine, ma anche crostacei, crocchette di tonno, gamberi e vongole, peperoncini verdi con pomodorini, baccalà fritto su passata di cavoli e altre pietanze in linea con le stagioni. Anche ai dessert è dedicata particolare attenzione; suggeriamo il tortino di ricotta con cioccolata fondente calda o il soufflé di ricotta e albicocche del Vesuvio. Ovviamente ampia la carta dei vini, con possibilità di spaziare tra oltre 1000 etichette con il meglio della produzione regionale, nazionale e internazionale. Buona la scelta di grappe e distillati.
Etichette:
osteria
martedì 22 febbraio 2011
La catagna
Bacoli
Ristorante
Via Pennata, 26
Tel. 081 5234218
Chiuso domenica sera e lunedì
Orario: solo sera, domenica a pranzo
Ferie: tra dicembre e gennaio
Coperti: 20 + 4 esterni
Prezzi: 30-35 euro vini esclusi
Carte di credito: nessuna
La denominazione di questo piccolo ristorante marinaro ci pare estremamente appropriata. La catagna, infatti, è l’anfratto del mare, tra uno scoglio e l’altro, nel quale si nascondono i pesci ed effettivamente per raggiungere il locale bisogna seguire l’intrico delle stradine di Bacoli. Dapprima si seguirà il lungolago in direzione Miseno, per poi svoltare a sinistra prima del ponticello sul canale che congiunge i due laghi; quindi ci si inerpica per via Pennata, fino ad arrivare a uno spiazzo dove sarà agevole parcheggiare. Pochi passi indietro e vi ritroverete davanti al vostro “anfratto”. D’estate è molto piacevole mangiare all’aperto – un’esperienza riservata, però, a pochissimi fortunati – ma anche la sala, semplice e arredata in stile marinaresco, trasmette sensazioni positive.
Com’è ovvio aspettarsi, la cucina è di mare e Crescenzo, il titolare, da appassionato di pesca subacquea qual è sa riconoscere la qualità e la freschezza del pescato. Il menù, illustrato a voce, comprende una bella varietà di antipasti, tra i quali spiccano il tortino di alici, i polpetti affogati, le bruschette con le acciughe, gli sconcigli, il polpo in insalata. A seguire, linguine ai frutti di mare o con granchi e seppie, pasta e fagioli e formati di pasta di vario tipo conditi con sughi di pesce. Orientatevi poi sulla frittura di gamberetti e seppioline o su qualcuno dei pesci da porzione, quali la pezzogna alla brace o la ricciola con capperi e olive.
La chiusura è affidata ai dolci di fattura casalinga. Sarebbe da ampliare la carta dei vini e dei distillati. Vista l’esiguità dei coperti, è indispensabile prenotare.
Ristorante
Via Pennata, 26
Tel. 081 5234218
Chiuso domenica sera e lunedì
Orario: solo sera, domenica a pranzo
Ferie: tra dicembre e gennaio
Coperti: 20 + 4 esterni
Prezzi: 30-35 euro vini esclusi
Carte di credito: nessuna
La denominazione di questo piccolo ristorante marinaro ci pare estremamente appropriata. La catagna, infatti, è l’anfratto del mare, tra uno scoglio e l’altro, nel quale si nascondono i pesci ed effettivamente per raggiungere il locale bisogna seguire l’intrico delle stradine di Bacoli. Dapprima si seguirà il lungolago in direzione Miseno, per poi svoltare a sinistra prima del ponticello sul canale che congiunge i due laghi; quindi ci si inerpica per via Pennata, fino ad arrivare a uno spiazzo dove sarà agevole parcheggiare. Pochi passi indietro e vi ritroverete davanti al vostro “anfratto”. D’estate è molto piacevole mangiare all’aperto – un’esperienza riservata, però, a pochissimi fortunati – ma anche la sala, semplice e arredata in stile marinaresco, trasmette sensazioni positive.
Com’è ovvio aspettarsi, la cucina è di mare e Crescenzo, il titolare, da appassionato di pesca subacquea qual è sa riconoscere la qualità e la freschezza del pescato. Il menù, illustrato a voce, comprende una bella varietà di antipasti, tra i quali spiccano il tortino di alici, i polpetti affogati, le bruschette con le acciughe, gli sconcigli, il polpo in insalata. A seguire, linguine ai frutti di mare o con granchi e seppie, pasta e fagioli e formati di pasta di vario tipo conditi con sughi di pesce. Orientatevi poi sulla frittura di gamberetti e seppioline o su qualcuno dei pesci da porzione, quali la pezzogna alla brace o la ricciola con capperi e olive.
La chiusura è affidata ai dolci di fattura casalinga. Sarebbe da ampliare la carta dei vini e dei distillati. Vista l’esiguità dei coperti, è indispensabile prenotare.
A ridosso
Bacoli
Ristorante
Via Mercato di Sabato, 320
Tel. 081 8689233
Chiuso domenica sera e lunedì
Orario: sera, mezzogiorno su prenotazione
Ferie: 13/08-28/08, 23/12-5/01
Coperti: 50 + 20 esterni
Prezzi: 35 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte, Bancomat
I Flegrei, terra di grande tradizione culinaria nel mondo classico, patria di Lucullo e dei piaceri del Satyricon, hanno un inestimabile patrimonio archeologico, mentre il sapere gastronomico è stato in parte smarrito da una ristorazione per lo più legata alle cerimonie. Gigi Palumbo e la moglie Elisabetta smentiscono, però, questo assunto, coniugando profumi e sapori di terra e di mare ed effettuando accostamenti molto interessanti.
Si parte con antipasti quali il sauté di vongole e taratufi, i cannolicchi gratinati, le cozze del Fusaro, il polpo in insalata, i moscardini in cassuola, il baccalà marinato, la zuppetta di cozze al tegamino, un soufflè di spigola che vale la pena assaggiare. Di ispirazione rivierasca sono anche i primi, con gli spaghetti ai frutti di mare, il risotto alla pescatora, i paccheri con pescatrice e la consigliabile gramigna a mare (particolare formato di pasta condito con astice, scampi e frutti di mare, cotto nel fumetto di pesce). La proposta varia poi tra pesci di pregio offerti a peso (da escludere, se volete restare nella soglia di prezzo), le grigliate miste, la frittura di paranza o di calamari e gamberi; buono anche il pesce bandiera con capperi e olive. I dolci sono fatti in casa e potete scegliere tra il babà, la caprese, la delizia al limone, il millefoglie al cioccolato, la mousse con mandorle grattugiate e, nel periodo pasquale, la pastiera; segnaliamo anche semifreddi al caffè, agli agrumi e alla nocciola.
Valida l’offerta dei vini con una selezione di etichette campane e nazionali. Si chiude con un ottimo caffè alla napoletana preparato al tavolo con la caffettiera tanto amata da Eduardo de Filippo.
Ristorante
Via Mercato di Sabato, 320
Tel. 081 8689233
Chiuso domenica sera e lunedì
Orario: sera, mezzogiorno su prenotazione
Ferie: 13/08-28/08, 23/12-5/01
Coperti: 50 + 20 esterni
Prezzi: 35 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte, Bancomat
I Flegrei, terra di grande tradizione culinaria nel mondo classico, patria di Lucullo e dei piaceri del Satyricon, hanno un inestimabile patrimonio archeologico, mentre il sapere gastronomico è stato in parte smarrito da una ristorazione per lo più legata alle cerimonie. Gigi Palumbo e la moglie Elisabetta smentiscono, però, questo assunto, coniugando profumi e sapori di terra e di mare ed effettuando accostamenti molto interessanti.
Si parte con antipasti quali il sauté di vongole e taratufi, i cannolicchi gratinati, le cozze del Fusaro, il polpo in insalata, i moscardini in cassuola, il baccalà marinato, la zuppetta di cozze al tegamino, un soufflè di spigola che vale la pena assaggiare. Di ispirazione rivierasca sono anche i primi, con gli spaghetti ai frutti di mare, il risotto alla pescatora, i paccheri con pescatrice e la consigliabile gramigna a mare (particolare formato di pasta condito con astice, scampi e frutti di mare, cotto nel fumetto di pesce). La proposta varia poi tra pesci di pregio offerti a peso (da escludere, se volete restare nella soglia di prezzo), le grigliate miste, la frittura di paranza o di calamari e gamberi; buono anche il pesce bandiera con capperi e olive. I dolci sono fatti in casa e potete scegliere tra il babà, la caprese, la delizia al limone, il millefoglie al cioccolato, la mousse con mandorle grattugiate e, nel periodo pasquale, la pastiera; segnaliamo anche semifreddi al caffè, agli agrumi e alla nocciola.
Valida l’offerta dei vini con una selezione di etichette campane e nazionali. Si chiude con un ottimo caffè alla napoletana preparato al tavolo con la caffettiera tanto amata da Eduardo de Filippo.
Il casolare
Bacoli Fondi di Baia
Azienda agrituristica
Via Fabris, 12-14
Tel. 081 5235193
Chiuso lunedì, domenica e festivi la sera
Orario: sera, mezzogiorno su prenotazione
Ferie: 16-30 agosto
Coperti: 60 + 20 esterni
Prezzi: 28-32 euro vini esclusi
Carte di credito: nessuna
L’agriturismo di Tobia ed Elisabetta Costagliola si trova a breve distanza dal castello di Baia ed è raggiungibile percorrendo in macchina la stradina che conduce al parcheggio e proseguendo, a piedi, lungo un suggestivo sentiero nel cuore dei Flegrei. Camminare, sebbene per breve tempo, vi consentirà di apprezzare i profumi e i colori di questa terra, gli stessi che ritroverete quando vi accomoderete a tavola in un ambiente semplice, rustico e accogliente.
Il menù del giorno è fisso ma, adeguandosi a un canovaccio stagionale, cambia sovente in base alla disponibilità delle materie prime. La proposta degli antipasti è articolata e può prevedere i formaggi caprini e i salumi prodotti in proprio – esposti in bella mostra –, le frittatine fatte con uova appena deposte, vari tipi di verdure di stagione crude o grigliate. Si passa dunque alle paste asciutte, come le tagliatelle o gli gnocchi al ragù o al sugo di pomodoro o a qualcuna delle minestre, che sono il piatto forte della casa: pasta e piselli con ventresca, pasta e fagioli con cotenne, zuppe di legumi, tra i quali le poco note cicerchie. Giunti al secondo, potrete avere ottime carni alla brace, coniglio alla cacciatora o gallina ripiena. Talvolta qualche pietanza di pesce, come la frittura di paranza, gli involtini di pesce bandiera oppure i polpetti affogati. Dolci semplici e fatti in casa, come il limoncello servito a fine pasto.
La carta dei vini è limitata ad alcune etichette regionali. In alternativa c’è il discreto sfuso della casa.
Azienda agrituristica
Via Fabris, 12-14
Tel. 081 5235193
Chiuso lunedì, domenica e festivi la sera
Orario: sera, mezzogiorno su prenotazione
Ferie: 16-30 agosto
Coperti: 60 + 20 esterni
Prezzi: 28-32 euro vini esclusi
Carte di credito: nessuna
L’agriturismo di Tobia ed Elisabetta Costagliola si trova a breve distanza dal castello di Baia ed è raggiungibile percorrendo in macchina la stradina che conduce al parcheggio e proseguendo, a piedi, lungo un suggestivo sentiero nel cuore dei Flegrei. Camminare, sebbene per breve tempo, vi consentirà di apprezzare i profumi e i colori di questa terra, gli stessi che ritroverete quando vi accomoderete a tavola in un ambiente semplice, rustico e accogliente.
Il menù del giorno è fisso ma, adeguandosi a un canovaccio stagionale, cambia sovente in base alla disponibilità delle materie prime. La proposta degli antipasti è articolata e può prevedere i formaggi caprini e i salumi prodotti in proprio – esposti in bella mostra –, le frittatine fatte con uova appena deposte, vari tipi di verdure di stagione crude o grigliate. Si passa dunque alle paste asciutte, come le tagliatelle o gli gnocchi al ragù o al sugo di pomodoro o a qualcuna delle minestre, che sono il piatto forte della casa: pasta e piselli con ventresca, pasta e fagioli con cotenne, zuppe di legumi, tra i quali le poco note cicerchie. Giunti al secondo, potrete avere ottime carni alla brace, coniglio alla cacciatora o gallina ripiena. Talvolta qualche pietanza di pesce, come la frittura di paranza, gli involtini di pesce bandiera oppure i polpetti affogati. Dolci semplici e fatti in casa, come il limoncello servito a fine pasto.
La carta dei vini è limitata ad alcune etichette regionali. In alternativa c’è il discreto sfuso della casa.
Etichette:
osteria
Da fefè
Bacoli Casevecchie
Ristorante
Via Miseno, 125
Tel. 081 5233011
Chiuso domenica sera e lunedì, mai d’estate
Orario: sera, domenica e festivi anche pranzo
Ferie: 20 dicembre-10 gennaio
Coperti: 40 + 80 esterni
Prezzi: 30-35 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte, Bancomat
Tipo Cucina: Tradizionale (specialità pesce)
Secondo la leggenda capo Miseno fu luogo di sepoltura del trombettiere di Enea, mentre la storia ne parla come di luogo di villeggiatura dei nobili di età imperiale e colloca qui la firma del trattato fra Ottaviano, Antonio e Pompeo, nel 39 a.C., nonché l’operato di Plinio il Vecchio, in qualità di comandante della flotta romana. In un luogo così ricco di suggestioni il tempo per certi versi sembra essersi fermato e, ad accrescere il valore di una sosta potrebbe essere una cena da Fefè, il ristorante di Bruno Esposito. Il locale è affacciato sul mare – cosa che si apprezza in specie nella stagione calda, pasteggiando in terrazza – e arredato con sobrietà.
Ad accogliervi saranno Bruno, Valeria ed Elio, che proporranno un menù giocato sui prodotti degli orti circostanti e sul pescato del giorno. Si comincia con l’antipasto misto della casa, lo scapece di pesce bandiera o l’insalata di polpo, per proseguire con le fettuccine alla Fefè (fatte in casa e condite con cozze e zucchine) o ai frutti di mare, la pasta con patate e calamaretti, i rigatoni alla genovese di polpo o, meglio, di polpessa e, ancora, gli spaghetti con alici e il risotto alla pescatora. Anche i secondi sono legati all’offerta ittica del giorno: frittura di paranza, zuppa o impepata di cozze (innaffiate dal succo dei limoni flegrei e dalla Falanghina locale), la frittura di alici, calamari, seppie. Un consiglio è d’obbligo: privilegiate il pesce azzurro se volete evitare di far lievitare il conto.
Il tutto sarà accompagnato da una più che apprezzabile Falanghina, ma ci si può orientare anche su qualche prestigiosa etichetta campana.
Ristorante
Via Miseno, 125
Tel. 081 5233011
Chiuso domenica sera e lunedì, mai d’estate
Orario: sera, domenica e festivi anche pranzo
Ferie: 20 dicembre-10 gennaio
Coperti: 40 + 80 esterni
Prezzi: 30-35 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte, Bancomat
Tipo Cucina: Tradizionale (specialità pesce)
Secondo la leggenda capo Miseno fu luogo di sepoltura del trombettiere di Enea, mentre la storia ne parla come di luogo di villeggiatura dei nobili di età imperiale e colloca qui la firma del trattato fra Ottaviano, Antonio e Pompeo, nel 39 a.C., nonché l’operato di Plinio il Vecchio, in qualità di comandante della flotta romana. In un luogo così ricco di suggestioni il tempo per certi versi sembra essersi fermato e, ad accrescere il valore di una sosta potrebbe essere una cena da Fefè, il ristorante di Bruno Esposito. Il locale è affacciato sul mare – cosa che si apprezza in specie nella stagione calda, pasteggiando in terrazza – e arredato con sobrietà.
Ad accogliervi saranno Bruno, Valeria ed Elio, che proporranno un menù giocato sui prodotti degli orti circostanti e sul pescato del giorno. Si comincia con l’antipasto misto della casa, lo scapece di pesce bandiera o l’insalata di polpo, per proseguire con le fettuccine alla Fefè (fatte in casa e condite con cozze e zucchine) o ai frutti di mare, la pasta con patate e calamaretti, i rigatoni alla genovese di polpo o, meglio, di polpessa e, ancora, gli spaghetti con alici e il risotto alla pescatora. Anche i secondi sono legati all’offerta ittica del giorno: frittura di paranza, zuppa o impepata di cozze (innaffiate dal succo dei limoni flegrei e dalla Falanghina locale), la frittura di alici, calamari, seppie. Un consiglio è d’obbligo: privilegiate il pesce azzurro se volete evitare di far lievitare il conto.
Il tutto sarà accompagnato da una più che apprezzabile Falanghina, ma ci si può orientare anche su qualche prestigiosa etichetta campana.
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