lunedì 21 marzo 2011

Il focolare

Collecorvino

Ristorante
Contrada Campotino, 43
Tel. 085 4471382
Chiuso il lunedì
Orario: sera, domenica e festivi anche pranzo
Ferie: variabili
Coperti: 70 + 70 esterni
Prezzi: 25 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte

Il Focolare è davvero molto frequentato: spesso, nel fine settimana, è affollato da comitive, quindi è consigliabile prenotare e pazientare se l’ambiente si fa un po’ chiassoso. Nelle due sale, complice il camino, l’atmosfera è calda e accogliente, ma il bel pergolato antistante è il luogo più piacevole nei giorni estivi.
Il menù comincia con il ricco antipasto della casa composto da giardiniera, prosciutto a listarelle e salsicce sott’olio, pecorino con il miele, melanzane arrosto, insalata di funghi e rucola, ricotta fresca, funghi ripieni, cipollata e coratella di agnello. I primi sono preparati con pasta fatta in casa e serviti con buoni condimenti, a volte forse un po’ troppo generosi, con il rischio di nascondere il sapore e la qualità della pasta: dei ravioli con zafferano e asparagi, degli gnocchi con salsiccia e broccoli o degli anellini, piatto forte della zona e del locale, con ricotta e carciofi. Buone le carni che vi saranno servite come secondo: per più persone c’è il cosciotto di agnello al forno, altrimenti le tradizionali carni alla brace, la tagliata e la fiorentina, l’arrosto misto e gli arrosticini di pecora, anche nella versione artigianale, tagliati al coltello e infilzati a mano. In alternativa scamorza o pecorino semistagionato alla brace. Degna di nota, tra i dolci, è la sfogliatina con crema all’Aurum.
Buona carta dei vini, con le principali aziende regionali e qualche etichetta nazionale di grido, ma le annate non sono sempre indicate correttamente.

Osteria dell’angelo

Città Sant'Angelo

Ristorante
Via Diaz, 8
Tel. 085 9699023
Chiuso il lunedì
Orario: sera, mezzogiorno su prenotazione
Ferie: due settimane in gennaio
Coperti: 35
Prezzi: 30 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte


Chi è abituato ad andare per mare sa che prima o poi il destino gli riserverà un approdo. È ciò che è successo a Mimmo Marcello che, dopo una carriera come cuoco sulle navi da crociera, ha trovato la terra ferma a Città Sant’Angelo. Sei anni fa, nel centro storico, a due passi dalla stupenda Chiesa della Colleggiata, ha aperto l’Osteria dell’Angelo e da un anno ha deciso di eliminare i piatti di carne per privilegiare il pesce, più consono anche all’atmosfera del locale: una lunga sala tappezzata di reti da pesca e piena di vecchi registratori di cassa e grandi damigiane colme di tappi di sughero.
L’apertura è affidata a una gustosa bruschetta al pomodoro. Poi si sceglie da un menù stilato quotidianamente su due lavagnette all’ingresso del locale, che varia in base all’offerta del mercato del pesce. Ricca la proposta di antipasti: meglio quelli crudi e freddi (calamari, pesce spada piccante al peperoncino, sgombro, cocktail di scampi, ostriche, una deliziosa papalina e tartufi di mare), eccezionale la pepata di cozze, davvero saporiti – forse un po’ troppo – quelli caldi, tra cui spiccano gli scampi foderati di lardo. Buoni il pane, che viene da Sant’Eufemia a Maiella, e la pasta, fatta in casa dall’infaticabile mamma del titolare. Tra i primi, sempre serviti in porzioni generose, si può puntare su chitarrina con i frutti di mare (in bianco), gnocchetti con gli scampi (al sugo) o tagliolini con i gamberi. Tra i secondi, la croccante frittura di piccoli pesci locali, l’arrosto misto, il pesce sampietro in guazzetto.
Si chiude con dolci fatti in casa: sfogliatelle con marmellata di uva, torta di ricotta, mousse di cioccolato o la tradizionale pizza dolce. Ridotta ma rappresentativa della produzione regionale la selezione di vini in cantina.

Clemento

Sulmona

Ristorante
Vico Quercia, 5
Tel. 0864 52284
Chiuso il giovedì
Orario: mezzogiorno e sera
Ferie: fine giugno-metà luglio
Coperti: 60
Prezzi: 25-28 euro vini esclusi
Carte di credito: nessuna


In un vicolo a pochi passi da corso Ovidio troverete due conferme: Clemente è un buon locale e Clemente Maiorano è un bravo chef, che continua a proporre ai suoi ospiti piccole novità, sempre nel quadro di una cucina tradizionale.
È così che preparazioni nate da un connubio di professionalità ed estro misurato si succederanno sin dagli antipasti. Ricordiamo l’insalata rinascimentale, le frittate con verdure di stagione, i salumi di pecora e di maiale di norcini di fiducia e una buona scelta di formaggi. La filosofia del locale privilegia le materie prime del territorio, a partire dalle paste fresche fatte in casa o trafilate da pastifici artigianali abruzzesi. La scelta dei primi si gioca tra orecchiette con zucchine e zafferano aquilano, chitarra al tartufo, minestra di farro con i porcini, zuppa di legumi e verdure e polenta con le spuntature. Tra i secondi, in ossequio alla gastronomia di tradizione, ottimo cosciotto di agnello al forno con menta e limone servito con patate, capretto alla griglia e coniglio con i funghi. Nei mesi più freddi troverete anche piatti che richiedono cotture più lunghe: il guanciale di vitello brasato al Montepulciano d’Abruzzo o lo stufato di vitello. E, come di consueto, il venerdì c’è un menù degustazione a base di baccalà. Si conclude con torta di mandorle e cioccolato, crostata di farro con ricotta e biscotti con le mandorle.
I vini, offerti con ricarichi onesti, sono prevalentemente regionali, ma non mancano alcune buone etichette nazionali.

Ostello del cavaliere

Santo Stefano di Sessanio

Azienda agrituristica
Via della Giudea, 1
Tel. 0862 89679
Chiuso il giovedì
Orario: mezzogiorno e sera
Ferie: variabili
Coperti: 40 + 25 esterni
Prezzi: 22-25 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte


Nel suggestivo borgo medievale di Santo Stefano (Parco del Gran Sasso e Monti della Laga), circondato da campi dove si coltivano anche le famose lenticchie (Presidio Slow Food), troverete il locale della famiglia Cucchiella (Luca, Mirella e la madre Rosa in cucina), che da sedici anni propone una cucina di forte impronta territoriale. Si utilizzano splendide materie prime provenienti dalla propria azienda agricola a coltura biologica (legumi, olio) e dai pastori (formaggi, carne di pecora) della zona di Calascio e Castel del Monte.
Il menù varia seguendo il ritmo e i prodotti delle stagioni. Saporiti e ricchi gli antipasti: zuppa di ceci e castagne, lardo, ricotta, cacio marcetto, canestrato di Castel del Monte e pecorino di Farindola, fritti misti con baccalà e mele, frittata con erbette, salumi fatti in casa, fra i quali le salsicce di fegato col miele. Tra i primi, scegliete senz’altro la zuppa di lenticchie, poi spuntature con polenta di granoturco, ravioli di ricotta, paste con verdure di stagione, maccheroni alla chitarra fatti in casa, gnocchi di patate allo zafferano di Navelli, in primavera fettuccine con gli orapi. Tra i secondi, un gustoso agnello a scottadito, polpette di farro, cosciotto di pecora arrosto, salsiccia alla griglia, pecorino fresco fritto, ma anche arrosticini. I biscotti secchi (mandorle, ferratelle) e la ricotta dolce sono accompagnati da amari e ratafià fatti casa.
Bella lista dei vini, incentrata su prodotti regionali e completata da etichette nazionali. Ricarichi onesti, giusti bicchieri e la competente consulenza di Luca.

La portella

Rivisondoli

Ristorante-pizzeria
Via Sulmontina, 44
Tel. 0864 69372
Chiuso il mercoledì, mai in alta stagione
Orario: mezzogiorno e sera
Ferie: variabili
Coperti: 70
Prezzi: 30-32 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte, Bancomat


Borgo medievale situato alle falde del Monte Calvario, a 1320 metri di altitudine, Rivisondoli poggia su uno sperone roccioso immerso in un vasta pianura, è circondato da boschi ed è un luogo di soggiorno turistico sia invernale sia estivo. A pochi passi dal centro storico, La Portella propone cucina tradizionale abruzzese in un ambiente rustico, dall’atmosfera rilassata e cordiale, e accoglie volentieri anche chi arriva un po’ fuori dagli orari canonici dei pasti.
L’antipasto – una buona selezione di salumi, tra cui la mortadella di Campotosto (Presidio Slow Food), e la ricotta in fuscella – precede piatti più sostanziosi, come l’interessante zuppa di lenticchie e castagne e diverse paste casalinghe: anellini alla pecorara, pappardelle e tagliatelle al ragù di carne o di cinghiale oppure al tartufo. Dopo i primi sarà possibile avere, oltre alle immancabili carni alla brace, un buon filetto di manzo, l’arrosto misto o i tipici arrosticini (spiedini di carne di pecora tagliata in piccoli pezzi, cotti alla brace), ma si può scegliere anche tra eccellenti formaggi locali, la scamorza e il pecorino per esempio, anch’essi alla brace. La scelta dei dolci è limitata, ricordiamo la torta di pere e cioccolato a cui si affianca qualche altra proposta casalinga da accompagnare a uno degli infusi della casa.
Discreta la scelta dei vini, con qualche buona etichetta anche di altre regioni italiane. Nel fine settimana e in alta stagione è consigliabile la prenotazione.

Giocondo

Rivisondoli

Trattoria
Via del Suffragio, 2
Tel. 0864 69123
Chiuso il martedì
Orario: mezzogiorno e sera
Ferie: seconda metà di giugno
Coperti: 40
Prezzi: 25-30 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte, Bancomat


In pieno centro storico, in cima a una scalinata che offre scorci panoramici suggestivi, un vicoletto conduce a questa piccola trattoria d’altri tempi. L’accoglienza del titolare è cordiale, il servizio è quello premuroso e informale di chi svolge il proprio lavoro con passione da vent’anni. Giocondo Gasbarro, allegro e apparentemente distratto, è in realtà attentissimo alle esigenze degli ospiti.
A tavola vi porterà innanzitutto un antipasto freddo a base di ottimi salumi e latticini locali da gustare con la fragrante focaccia e il gustoso formaggio che troverete da subito in tavola. In cucina la mamma Za’ Betta, la moglie Giovanna e la figlia Elisabetta tirano a mano la pasta: potrete scegliere tra taccozze con salsiccia e zucca, tagliatelle alla Majella con carne trita di agnello e zafferano di Navelli, ravioli con ricotta di pecora e orapi (spinaci selvatici), cazzarielli e faciuol’ e, d’inverno, polentata und’ e cace (con lardo e formaggio). A seguire, tenere carni locali cotte alla brace, tra cui un eccellente agnello, e valide alternative come il capretto cac’ e ova, il coniglio impanato, la pecora al cotturo e la scamorza alla brace, accompagnati da verdure di stagione o patate fritte. Meditata è la selezione dei formaggi, pecorini e vaccini, freschi e stagionati, così come quella dei vini, in cui prevalgono le etichette abruzzesi. Tra i dolci, in linea con l’autenticità del pasto, il buon soffione di ricotta e il semifreddo al torroncino con cioccolato fuso. D’estate, nel fine settimana e nei giorni festivi è meglio prenotare.

Plistia

Pescasseroli

Ristorante annesso all’albergo
Via Principe di Napoli, 28
Tel. 0863 910732
Chiuso il lunedì, mai d’estate
Orario: mezzogiorno e sera
Ferie: due settimane in maggio
Coperti: 45
Prezzi: 25-30 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte


Nella via principale di Pescasseroli, a pochi metri dalla casa in cui nacque Benedetto Croce, vi è un ristorante dall’ambiente raccolto che la verve del titolare, Cicitto Decima, rende accogliente e familiare. Della cucina si occupa sua moglie Laura, utilizzando, con l’abilità e l’attenzione di sempre, materie prime fresche scelte con cura sul territorio.
Antipasti semplici come i salumi artigianali e la ricottina fresca introducono ai sapori del Parco Nazionale d’Abruzzo, insieme a scamorze e mozzarelle locali, fiori di sambuco fritti e di zucca in pastella. I primi, all’insegna della tradizione, comprendono i carratelli con orapi (spinaci selvatici d’alta quota) e guanciale o con asparagi selvatici, gli scialatielli (pasta fatta in casa con pecorino, prezzemolo e basilico) con pomodoro fresco o, in stagione, porcini, i ravioli di ricotta allo zafferano, le lasagne in brodo con polpettine di carne e scamorza, la minestra di fagioli e farro e i tagliolini con zucchine e zafferano. Tra i secondi spiccano gustose patate maritate, stinco di maiale o di vacca al forno, agnello o capretto a scottadito, costine di agnello fritte, salsicce, scamorze e verdure alla brace, e formaggi locali. La crema pasticciera con meringa, la torta di ricotta e quella di mele, il budino di panna e caffè e lo strudel spiccano tra i dolci.
In cantina trovate una buona scelta di vini, non solo regionali, molti anche al bicchiere. Ampio spazio è riservato a bollicine di pregio e distillati. Plistia è anche piccolo albergo di montagna, semplice ma curato.

Taverna de li caldora

Pacentro

Ristorante
Piazza Umberto I, 13
Tel. 0864 41139
Chiuso domenica sera e martedì
Orario: mezzogiorno e sera
Ferie: variabili
Coperti: 100
Prezzi: 35 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte

Piccolo borgo affacciato sulla valle Peligna, Pacentro ospita un ristorante che non ha bisogno di presentazioni. La formula collaudata di Carmine e Teresa Cercone, centrata su ricette del territorio e materie prime scelte, fa di Caldora una tappa obbligata per gli amanti di una cucina che racconta con sincerità le tradizioni del luogo. Se proprio dovessimo fare un appunto, potremmo sottolineare una certa ripetitività nella proposta dei piatti, ma la qualità non ha mai cedimenti e questo garantisce la fedeltà di una clientela vasta, tanto che trovare un tavolo libero non è sempre facile.
Il menù offre una serie di antipasti stagionali tra cui è d’obbligo citare l’ottima ricotta di pecora, i fagioli di Paganica con cardoncelli, l’insalata di porcini, la coratella di agnello e una saporita salsiccia di fegato. Seguono carrati con sugo di pecora, ravioli di ricotta di capra con tartufo o sugo di pomodoro, gnocchi al ragù di pecora e la classica chitarra con sugo di agnello. Tra i secondi, ovviamente, troneggiano i piatti di carne della cucina agro-pastorale, quindi capretto cac’ e ova, agnello alla brace, pecora al cotturo e il delizioso marro, ma non sottovalutate il baccalà con le patate. Vale l’assaggio la selezione di formaggi locali, dai pecorini alla scamorza di Castel di Sangro. Non vi deluderanno neanche la pizza dolce, le sfogliatine con la crema, il tortino al cioccolato e i cantuccini casalinghi.
Una nota di merito va alla cantina, che potrete osservare scendendo le scale dall’ingresso, con ampia scelta di vini e una sorprendente appendice di distillati.

La conca alla vecchia posta

L'Aquila

Trattoria
Via Caldora, 12
Tel. 0862 405211
Chiuso domenica sera e lunedì
Orario: mezzogiorno e sera
Ferie: fine gennaio e inizio agosto
Coperti: 50
Prezzi: 23-28 euro
Carte di credito: tutte, Bancomat

Dopo una passeggiata nel centro storico, passando da piazza Duomo e Porta Bazzano, è un piacere sostare in questa trattoria ricavata nei locali che furono della vecchia posta, a pochi passi dalla bellissima basilica di Santa Maria di Collemaggio. Grazie a una cucina che ossequia la tradizione e garantisce una ricca offerta di proposte del territorio, il locale di Gregorio e Rosalba è una meta di fiducia per i cittadini aquilani.
Formaggi e salumi locali, tra cui la ventricina di Vasto e la mortadella di Campotosto (Presìdi Slow Food), verdura di stagione, frittate alle erbe selvatiche (raccolte personalmente da Gregorio), tacchino alla canzanese e insalata di farro aprono il pasto. Seguono paste come la chitarrina all’amatriciana, gli gnocchi con ricotta secca di Castel del Monte e zafferano di Navelli, i surgitti (preparati con acqua e farina) cotti in una minestra di verdure o conditi semplicemente con sugo di carne, i tagliolini fatti in casa con sugo di castrato e la sfogliata di crespelle con polpa di agnello ai sapori dell’orto. Poi arriva il momento delle carni: ecco allora l’agnello cacio e uova, le pallotte del pastore, la spalla di tacchino e il prosciutto di maiale al forno o ancora il mariddi di Castel del Monte con rosmarino (budellino di agnello). Chiudono adeguatamente il pasto le crostate, le crêpes con crema di castagne e la ricotta con caffè e cioccolato.
Centrata la carta dei vini, che contempla le migliori etichette della regione.

Osteria del melograno

Fossa

Ristorante
Piazza Masci, 3
Tel. 0862 751484-347 7559438
Chiuso il lunedì
Orario: sera, domenica anche pranzo
Ferie: in settembre
Coperti: 40
Prezzi: 25 euro vini esclusi
Carte di credito: CartaSi, Visa, Bancomat


Figlio d’arte e di esperienze importanti fuori regione, Gianluca Carrozzi è il gestore di questa osteria da non più di due anni, ma sta già cercando una sistemazione diversa per il locale. La divisione delle sale su due piani, con relativa ripida scala, infatti, crea qualche problema al servizio, ma i tempi del cambiamento non sono stabiliti, dunque per un po’ la sede resterà nel bel palazzo nobiliare nel centro di Fossa. Il paesino, a breve distanza dal capoluogo, permette, tra l’altro, una visita al vicino borgo fortificato di Ocre e al convento di Sant’Angelo.
La cucina proposta, fedele alla tradizione, è ben eseguita e coerente ma forse, con qualche piccola accortezza in più, potrebbe offrire soddisfazioni ancora più belle. In sala, Rita Mucciola vi illustrerà il menù con grande cortesia cominciando con gli antipasti: salumi e formaggi selezionati da produttori locali, polentina, insalata di lenticchie e coratella di agnello. Poi passerà ai primi, di fattura casalinga, tra cui gli scarcetti (maltagliati) con salsa di fave e pecorino o con lo zafferano di L’Aquila, la tradizionale chitarra con funghi porcini o i ravioli con le zucchine. Tra i secondi citerà le buone carni, dall’agnello (anche porchettato) alla tagliata di manzo, accompagnate da ottime patate. Infine arriverà ai dolci: interessanti quelli al cucchiaio, tra cui il più richiesto è il semifreddo al miele di acacia con granella di nocciole.
La cantina, in cui sono presenti vini regionali, potrebbe essere meglio curata e rifornita.

La fiaccola

Anversa degli Abruzzi

Trattoria
Via Duca degli Abruzzi, 12
Tel. 0864 49474
Chiuso il martedì
Orario: mezzogiorno e sera
Ferie: non ne fa
Coperti: 70
Prezzi: 18-20 euro vini esclusi
Carte di credito: CartaSi, Visa

Dopo una passeggiata nella Riserva delle gole del Sagittario, sarà interessante visitare il borgo di Anversa, con la bella chiesa di Santa Maria delle Grazie. Una volta qui, vi potrete fermare in questa accogliente trattoria, che mantiene prezzi onesti e da poco apre anche nei giorni feriali. L’ambiente è rustico, e l’accoglienza informale induce a perdonare qualche distrazione e qualche difetto nella rotazione delle proposte.
Quasi tutte le pietanze testimoniano un’economia basata sulla pastorizia e sulla produzione casearia: come antipasto, a seconda delle materie prime disponibili, avrete ricotta affumicata al ginepro, bresaola, formaggi di varia stagionatura, salami o salamelle, tra cui una squisita di fegato di maiale, miele, scorzette e mosto cotto. Tra i primi, gnocchi con ragù di agnello o con crema di formaggi, pappardelle o rigatoni con guanciale o castrato, polenta con sugo di maiale, fettucce con tartufo nero e una novità, le orecchiette alla Tibaldo, omaggio a D’Annunzio, con zafferano, salsiccia e melanzane. La pecora è la regina tra le carni, in forma di arrosticini o, su prenotazione, preparata pazientemente al cotturo. In alternativa, l’agnello, da solo o con altre carni nel tradizionale arrosto misto alla brace. Per chi non ama la carne ci sono sempre una buona scamorza alla brace o alla piastra e il pecorino con il miele. Si conclude con la crostata di fichi, mandorle e noci, le ciambelline o i mostaccioli, tutti prodotti esternamente.
Da bere, pochi vini regionali, che vedrete esposti su una mensola in sala.

Locanda la corte

Acciano San Lorenzo

Ristorante annesso all’albergo
Frazione San Lorenzo, 1
Tel. 0864 799191
Chiuso il lunedì
Orario: mezzogiorno e sera
Ferie: 10 dicembre-13 febbraio
Coperti: 70 + 40 esterni
Prezzi: 27 euro vini esclusi
Carte di credito: CartaSi, Visa, Bancomat


Benché si trovi nella valle subequana, all’interno del Parco del Velino-Sirente, questo non è un posto in cui si passa per caso: la strada per raggiungerlo non è comodissima e le indicazioni, soprattutto di sera, sono poco visibili. È meglio farsi dare qualche indicazione al telefono per individuare questo palazzo nobiliare del Cinquecento pregevolmente ristrutturato, che ospita un’osteria accogliente e venti camere. All’interno delle due sale, in buona parte con pietre a vista, vi troverete immersi in un ambiente d’altri tempi in cui vi daranno il benvenuto i fratelli Tonino e Anna, quest’ultima in sala insieme al marito Giorgio.
Nella nostra visita in una calda serata d’estate abbiamo potuto scegliere gli antipasti tra salvia fritta in pastella, una deliziosa giuncatina allo zafferano servita con la pizza fritta, ricotta al forno con peperone, salumi locali, insalata con funghi, rucola e ricotta salata, insalata di farro e, per finire, ovolina affumicata avvolta nel lardo e saltata in padella. Tra i primi, tutti di propria produzione, i ravioli con porri, indivia e noci o la chitarrina con funghi e tartufo. Davvero buoni il piatto della casa, il cosciotto di agnello in crosta di pane casereccio con patate al coppo e il coniglio cotto al sale, disponibile prenotando con almeno un’ora di anticipo.
Piacevoli i dolci casalinghi, tra cui la torta al cioccolato, e i liquori. Discreta la selezione di vini, prevalentemente regionali, ma sulla carta non sono indicate le annate. È indispensabile prenotare.

All’hosteria del pavone

Vasto

Ristorante
Via Barbarotta, 15
Tel. 0873 60227
Chiuso il giovedì
Orario: mezzogiorno e sera
Ferie: tra gennaio e febbraio
Coperti: 45
Prezzi: 35 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte


Nicolino Di Renzo ha aperto questo bel ristorante sei anni fa, al piano terra di un palazzo del centro storico di Vasto. I locali, un tempo utilizzati dai pescatori per rassettare le reti, sono stati ristrutturati nel rispetto della struttura originale e oggi sono arredati elegantemente. In cucina il proprietario, cuoco autodidatta, si avvale di ottime e fresche materie prime anche grazie a un gruppo di amici che usano le loro piccole barche per la pesca con l’amo.
Le preparazioni, che esaltano la qualità e il sapore del pesce, hanno talvolta qualche tocco di misurata originalità e variano a seconda del pescato disponibile. Si comincia con le crudità e con una sequenza di gustosi piatti sia caldi sia freddi: potrete provare calamari con salsa all’arancia, carpaccio di tonno, soppressata di polpo, mazzancolle con lardo e purè di patate, passatine di ceci con scampi sgusciati, fiori di zucca ripieni di scampi. Anche le paste sono condite con i prodotti del mare: pennoni alla zucca gialla con cozze e vongole, tagliolini con porcini, vongole e scampi, maccheroncini di Campofilone con scampi sgusciati, tagliolini allo scoglio, fusilli con sugo di brodetto. La lista dei secondi comprende preparazioni classiche come la spigola pescata al sale, il tradizionale brodetto alla vastese, la frittura di paranza, la rana pescatrice con pomodori e capperi, le buone grigliate. La crema catalana in una versione rivisitata, il semifreddo al frutto della passione, le mousses, il tortino di cioccolato caldo sono i dessert di qualità con cui potrete dare un sapore dolce al finale del pasto.
Ragionata e vasta la carta dei vini, che spazia dall’Abruzzo a tutta l’Italia e include alcune bottiglie internazionali.

La Scialuppa

San Vito Chietino

Trattoria
Via Sangritana, 19
Tel. 0872 619048-338 3248389
Chiuso il lunedì
Orario: mezzogiorno e sera
Ferie: tra ottobre e novembre
Coperti: 35 + 20 esterni
Prezzi: 30-35 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte, Bancomat


Questa piccola trattoria, gestita dal 2001 da una storica famiglia di pescatori sanvitesi, si trova nel borgo marino ai piedi della bella San Vito Chietino, dalla cui terrazza panoramica a semicerchio si possono apprezzare le alture della Majella e del Gran Sasso e la splendida “costa dei trabocchi”. Siamo a due passi dal molo, dove Marco Marone, con la preziosa collaborazione ai fornelli della moglie Rosa, porta in tavola ogni giorno il meglio del pescato delle piccole imbarcazioni di famiglia ormeggiate al porto di Ortona. Adesso, dopo che Marco si è dedicato esclusivamente alla gastronomia, è il fratello a fare il pescatore a tempo pieno e a rifornire giornalmente la Scialuppa.
La sua cucina è quella classica marinara, senza fronzoli o sperimentazioni improbabili: la freschezza, la cortesia garbata e familiare e i prezzi contenuti alzano il valore dei piatti in sé. Si comincia con la carrellata di antipasti crudi e caldi tra cui ottimi calamari, panocchie e cozze ripiene e un cartoccio di frittura di bianchetti (in stagione) che vale il viaggio. A seguire, la gustosa chitarrina con panocchie e calamaretti, i tortelloni ripieni di spigola con ragù di scampi, zucchine e zafferano, gnocchi e tagliolini con gamberi o con il granchio “peloso” tipico di queste parti. Semplicità delle preparazioni anche per i secondi, con il brodetto alla sanvitese, la pescatrice alla cacciatora (in padella con aglio, rosmarino e vino bianco) con contorno di verdure croccanti, l’arrosto misto di pesci e una frittura di paranza asciutta e fragrante. Concludete con il sorbetto al limone, i gelatini di Lancusi o il dolce della casa.
Discreta la carta dei vini, centrata sui bianchi, con un discreto assortimento di etichette abruzzesi e qualche bottiglia nazionale.

Ristorante marina

San Salvo Marina

Ristorante
Via Pigafetta, 70-Statale 16, piazzale Agip
Tel. 0873 803142
Chiuso domenica e lunedì sera
Orario: mezzogiorno e sera
Ferie: in dicembre
Coperti: 50
Prezzi: 28-35 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte, Bancomat


Su un’altura che domina la piana adiacente al fiume Trigno, tra oliveti, vigneti e pescheti, si distende il centro storico di San Salvo, con una splendida vista sull’Adriatico. Più in basso, lungo la costa, la frazione di San Salvo Marina, frequentata stazione balneare. Qui, a pochi metri dalla statale, è ubicato il ristorante, sobrio e accogliente, gestito con passione da un affiatato gruppo familiare, dove gusterete una cucina di mare semplice e appagante. In sala ci saranno il titolare Michele Raspa o il papà Gennaro, che vi illustreranno le pietanze preparate da Adele e Vanna, madre e sorella di Michele.
Le materie prime sono reperite sul posto, così il menù cambia in base all’offerta del mercato. Si inizia sempre con una buona proposta di antipasti che, a seconda dei giorni, potranno essere freschissime crudità, polpo in insalata, alici marinate o anche preparazioni calde come alicette al sughetto e scampetti al tegamino, che da soli meritano la sosta. Tra i primi potrete trovare i cavatelli agli scampi, il risotto ai frutti di mare e le bavette ai granchi pelosi. Come secondo, ampia scelta di pescato del giorno alla brace, all’acquapazza o al forno e frittura di paranza. Non è raro trovare un buon brodetto alla vastese (ma è meglio prenotarlo), il filetto di ricciola gratinato o un ottimo pesce spada alla pizzaiola. I dolci sono pochi ma di piacevole fattura casalinga: spiccano la crostata di mele e alcune specialità di pasticceria secca.
Lista dei vini migliorabile per ampiezza, ma con alcune etichette di interessanti aziende regionali e qualche buona bottiglia nazionale con giusti ricarichi. Valida la selezione di oli abruzzesi. È consigliabile prenotare.

Al metrò

San Salvo Marina

Ristorante
Via Magellano, 35
Tel. 0873 803428
Chiuso domenica sera e lunedì
Orario: mezzogiorno e sera
Ferie: variabili
Coperti: 40
Prezzi: 30 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte, Bancomat

Un locale tanto piacevole, negli ambienti quanto nella cucina, meriterebbe davvero una posizione più suggestiva, magari sulla bella spiaggia di San Salvo. In un’atmosfera di stile marinaro, elegante nella sua sobrietà, vi accoglierà Antonio Fossaceca, con un servizio informale e premuroso.
A seconda della disponibilità del pescato cambiano le proposte del giorno, che vi saranno illustrate a voce. Gli antipasti, seppur non numerosi, sono di ottimo livello: oltre agli ineccepibili crudi di mare, si conferma cavallo di battaglia del locale il delicatissimo carpaccio di merluzzo con pancotto al pomodoro ed erba cipollina, seguito da teneri calamaretti scottati e accompagnati da purè di fave fresche e scaglie di pecorino. Meritano di essere citati i vari tipi di pane fatti in casa da Nicola, ottimi quelli con rosmarino o basilico e mandorle. I primi piatti emanano l’inconfondibile profumo di mare che solo una selezione rigorosa delle materie prime può garantire: spaghetti ruvidi allo scoglio, cavatelli con scampi e funghi del Matese, linguine con vongole e lupini locali. Passando ai secondi, se si opta per il gustoso brodetto alla vastese sarà bene considerarlo un piatto unico: l’irresistibile salsa al pomodoro in cui intingere il pane e la grande varietà di pesci e crostacei utilizzati sono a prova di appetito robusto. In alternativa, la scelta spazia tra grigliate e cotture in umido, ma è buona anche la frittura di paranza, asciutta e croccante. Si conclude con la piccola pasticcera della casa ma, poiché il locale è nato come pasticceria artigianale, alla voce dessert ci si potrebbe aspettare qualcosa di più.
Cantina interessante, con una ragionata selezione di vini regionali e nazionali.

Osteria delle spezie

San Salvo

Osteria di recente fondazione
Corso Garibaldi, 44
Tel. 0873 341602
Chiuso il mercoledì
Orario: mezzogiorno e sera
Ferie: in settembre
Coperti: 45
Prezzi: 30 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte


La piccola osteria nel centro storico di San Salvo, cittadina abruzzese quasi al confine con il Molise, si dedica con attenzione alla ricerca di preparazioni e prodotti del territorio, in equilibrio fra le tradizioni delle due regioni. Uno sforzo che si vede bene nella selezione dei formaggi e nella produzione in proprio di olio, paste, salse, dolci e della vera specialità della zona, la ventricina vastese. I gestori sono Giancarlo e Giulia Cilli, che propongono un menù di terra (il pesce si trova in rari casi e sempre su richiesta) senza mai abbondare con le spezie, a dispetto del nome del locale.
Occorre un pizzico di pazienza per un servizio che a tratti si fa lento. Nell’attesa godetevi l’antipasto – davvero un buon inizio – che cambia con l’alternarsi delle stagioni e prevede, tra l’altro, la ricotta in pastella con cannella, specialità del locale. Sarà un piacere, poi, passare a pennoni con mandorle e zafferano, tagliolini al tratturo o ravioli ripieni di ricotta e formaggio di bufala. Da non perdere il maialino al miele e la tagliata di pollo, ma anche le preparazioni con carni di vitello o di agnello, le verdure di stagione alla griglia e la saporita scamorza molisana alla fiamma. Giancarlo è figlio di pasticcere quindi l’offerta dei dolci casalinghi non può che essere ricca. Qualche esempio: millefoglie con crema di arancio o zabaione, sorbetto di cocomero al Prosecco e la pastiera dell’osteria.
Tra i vini, etichette abruzzesi e molisane e qualche occasionale etichetta nazionale. Giusti i ricarichi.

Al vecchio teatro

Ortona

Ristorante
Largo Ripetta, 7
Tel. 085 9064495
Chiuso il mercoledì, mai in agosto
Orario: mezzogiorno e sera
Ferie: 1-15 novembre
Coperti: 35 + 30 esterni
Prezzi: 30-32 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte, Bancomat

Ortona, quasi a picco sul mare, ha un bel porto che potrete ammirare dalla panoramica passeggiata orientale ma anche dalla terrazza di questa osteria in cui, anno dopo anno, si conferma l’affidabilità della famiglia Carusi: di Armando, in sala, della moglie Daniela e della figlia Eleonora, ai fornelli.
L’ampio menù, di mare e di terra, lascia tutti soddisfatti: partendo dalle acque azzurre, si comincia con antipasti freddi e caldi come il crudo di pesce, l’insalata di polpo con patate e melanzane, la pescatrice marinata, i gamberi con il lardo, le alici marinate e alla brace. Si prosegue con la calamarata condita con razza e gamberi, i tacconi di borragine con tonno fresco e pomodorini, la chitarrina ai granchi pelosi, i cavatelli con sugo di pescatrice o il risotto con i paparazzi (piccole vongole locali). Infine i secondi: la classica e generosa grigliata mista, la costoletta di rombo alla mediterranea, le mormore con pomodorini, la sogliola con tartufo di Quadri. Scegliendo il percorso di terra, invece, si potranno gustare ventricina del Vastese, mortadella di Campotosto, pecorino di Farindola (tutti Presìdi Slow Food) e altri salumi e formaggi del territorio. Inoltre, tagliatelle di farro con fave e ventricina, pezzate con pomodoro e basilico, ravioli con formaggi e tartufo, e poi le carni e le verdure di stagione.
Si conclude con dessert tradizionali, tra cui le nevole ortonesi al mosto cotto, e dolci al cucchiaio. A disposizione, in cantina, tutti i migliori vini abruzzesi.

Taverna del mastrogiurato

Lanciano

Ristorante-enoteca
Corso Roma, Vico 11
Tel. 0872 712207
Chiuso il martedì e mercoledì a pranzo
Orario: mezzogiorno e sera
Ferie: in luglio
Coperti: 40
Prezzi: 30 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte

Una passeggiata per il centro storico di Lanciano potrà essere fonte di piacevoli sorprese: il notevole patrimonio di palazzi e chiese all’interno delle antiche mura merita una visita non superficiale. Proprio qui, non lontano dalla basilica del Miracolo Eucaristico, è sito questo interessante ristorante (con annessa enoteca), gestito con professionalità e non comune cortesia dallo chef-patron Gianni Vinciguerra, coadiuvato ai fornelli dalla brava Costanza.
La linea gastronomica è quella di una schietta territorialità, alleggerita per i palati del nuovo millennio con un tocco di innovazione che lascia spazio all’estro del cuoco e al divenire delle stagioni. Un buon modo per iniziare è la classicissima pallotta cac’ e ova, davvero un must in questa parte d’Abruzzo, servita con il suo delizioso condimento. Molto buoni anche i salumi e caci regionali, le frittatine aromatizzate e il formaggio fuso con tartufo nero (in stagione), quest’ultimo proposto anche come secondo. Proseguendo non ci si può esimere dall’assaggio delle varie zuppe, delle paste fatte in casa ripiene e non, come i tagliolini con tartufo, degli ormai quasi estinti frascarielli, una sorta di polenta di farina di grano tenero, servita con ottimi fagioli, oppure degli gnocchi di castagne ai porcini. Da provare anche qualche secondo, come l’indovinatissimo capocollo “rinascimentale” con salsa di prugna e mele, l’agnello cac’ e ova e il buon baccalà con peperoni. In dirittura d’arrivo ci sono ottimi dolci, come il semifreddo al torroncino o la torta di mele con cannella.
La scelta enologica è buona, e va dalle migliori etichette della regione fin oltre confine. Si conclude con un piacevole liquore aromatizzato con spezie, fatto in casa, dalla ricetta ovviamente segreta.

Villa maiella

Guardiagrele

Ristorante annesso all’albergo
Via Sette Dolori, 30
Tel. 0871 809319-809362
Chiuso domenica sera e lunedì
Orario: mezzogiorno e sera
Ferie: due settimane in luglio
Coperti: 60 + 20 esterni
Prezzi: 32-35 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte, Bancomat

Angela e Peppino Tinari, perfetti interpreti della cucina del territorio, hanno reso ancora più accogliente il loro ristorante: una terrazza all’aperto e un’attenzione crescente alla sala, supervisionata dal bravo sommelier Nicola Boschetti, che guida anche i giovani Arcangelo e Pascal Tinari. La struttura è moderna ma dentro c’è tutto il calore abruzzese, si spiega così il pellegrinaggio di affezionati e ospiti nuovi anche da fuori regione. Ineccepibili le materie prime, molte di produzione propria, come ortaggi, spezie e salumi straordinari. Delicata e gustosa la cucina, con proposte e menù per tutte le tasche.
Indimenticabili la fantasia di antipasti e le preparazioni stagionali di funghi e verdure o classici come le pallotte cac’ e ove, il coniglio con pecorino e fegatini, la zuppa di farro con tartufo, le sagnette con fagioli freschi, la chitarra con ragù di agnello, i ravioli di burrata con zafferano dell’Aquila, i paccheri con pomodori, melanzane e ricotta affumicata al ginepro. Poi le carni: agnello cucinato in modi tradizionali (spezzato al tegame, al forno con erbe fini, costolette alla brace o impanate e fritte), vitellone bianco (in carpaccio con rosmarino e tartufo, bistecca alla brace, spezzatino al tegame), coniglio al forno, pollo al vino cotto, faraona farcita.
Per i dolci c’è un’apposita carta su cui leggerete di millefoglie alla crema, semifreddi con frutta di stagione e delizie al cioccolato. Scelta di formaggi molto soddisfacente, bella selezione di oli, cantina nazionale ed estera, con importanti vini al bicchiere.

Santa chiara

Guardiagrele

Ristorante
Via Roma, 10
Tel. 0871 801139
Chiuso il martedì
Orario: mezzogiorno e sera
Ferie: variabili
Coperti: 70
Prezzi: 30 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte

Il locale, ricavato in una vecchia falegnameria del centro storico, prende il nome dal confinante convento di Santa Chiara. In un ambiente raccolto e curato, Gino Primavera e Domenico Scotti sono impegnati da anni nella valorizzazione di ricette tradizionali preparate con paste fatte a mano e materie prime dell’entroterra chietino: verdure spontanee del Parco della Majella, carni ovine, formaggi e conserve.
Accanto alle proposte a tema e alle specialità abruzzesi (entrambe disponibili su prenotazione), si possono scegliere i piatti da un menù del giorno vario e fantasioso. Per cominciare, tortino rustico con prosciutto di Orsogna, terrina di testa di maiale ai finocchi, salumi nostrani, lumache alla guardiese e orzo mantecato con porcini e caffè. Gustosi e stuzzicanti i primi piatti come la makaira con porcini e zucchine, i crioli con salsiccia guardiese, le linguine di farro con pomodoro fresco e pecorino o le corde di chiocchie (preparate con un’antica varietà di grano di montagna) alle erbe spontanee della Majella. Meritano l’assaggio anche la minestra di patate con tartufo bianco, la polenta taragna con caciotta affumicata e la crespella con pecorino e cicorietta. Come secondo, tiella di carni miste, agnello gratinato alle erbe, pallotte cac ’e ova, cif e ciaf di maiale o caciotta e caciocavallo gratinati. Chiudono adeguatamente il pasto lo spumone villese al croccante di mandorla e il semifreddo del giorno.
Nella bella cantina a vista sotto la sala troverete una equilibrata selezione di vini, in prevalenza regionali.

La Tramontana

Francavilla al Mare

Ristorante
Viale Sinello, 14
Tel. 085 810252
Aperto ottobre-maggio da giovedì sera a domenica a pranzo,
giugno-settembre da martedì a pranzo a domenica a pranzo
Ferie: variabili
Coperti: 50 + 50 esterni
Prezzi: 30-35 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte, Bancomat

Su questa costa si chiamano “chalet” gli stabilimenti balneari: La Tramontana è ospitata in uno di questi, a metà del lungomare Alcione. Qui ha messo radici la numerosa famiglia Pacchione, proprietaria di alcuni grandi pescherecci nel contiguo porto di Pescara. Gente di mare, umile e disponibile. L’ambiente è semplice, il servizio informale ma davvero gentile. I piatti del giorno, recitati a voce, sono dettati dal pescato giornaliero – non spendiamo altre parole sulla freschezza – e ispirati alla cucina tradizionale marinara.
Negli antipasti possono trovare posto, a seconda del periodo, il crudo di calamaretti e di scampi sgusciati conditi con olio e peperone rosso secco, le alici marinate, i lumaconi sgusciati e i bummalitt’ (le lumachine) al pomodoro, la papalina (neonata o magnana) fritta in pastella, gli scampi bolliti, le panocchie ripiene, le seppie arrosto con i peperoni, al tegame con piselli o ripiene. Porzioni generose per i primi, con linguine allo scoglio o alle vongole, gnocchetti ai frutti di mare, risotti, mezzi rigatoni con gli scampi. La brace è sempre accesa per i pesci di taglia grossa o per il “misto” (scampi, spiedino di calamari, sogliole, merluzzi, triglie e coda di rospo), ma si può scegliere anche la frittura di piccoli pesci, il brodetto (da prenotare) e la rana pescatrice alla cacciatora. Discreta scelta di dessert e vini delle diverse zone della regione.
Un’avvertenza: d’estate, a pranzo il servizio si fa più spartano e le proposte sono ridotte per accontentare le tante persone che salgono dalla spiaggia.
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