Trattoria-rifugio
Località Acquachiara
Tel. 0861 286279
Chiuso mercoledì; inverno aperto dal venerdì alla domenica
Orario: mezzogiorno e sera
Ferie: non ne fa
Coperti: 130 + 200 esterni
Prezzi: 25 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte, Bancomat
L’indirizzo non tragga in inganno, in realtà si è piuttosto lontani dal centro abitato. Da Teramo si prende la statale 81 in direzione Ascoli, si svolta al cartello Roiano e, proseguendo sulla provinciale 51, dopo qualche chilometro e diverse curve, si imbocca una strada in condizioni non ottime. A oltre 1000 metri di altitudine, si arriva a questo accogliente rifugio dotato di nove camere e di un ristorante.
La maggior parte delle materie prime usate in cucina proviene dai terreni di proprietà della società che gestisce la struttura, dove abbondano i funghi, si allevano bovini, caprini, ovini, suini ma anche cinghiali, caprioli e cervi in libertà e, per ora solo in sperimentazione, anche yak. I soci sono tre, ognuno con un compito specifico: il sommelier Vincenzo Michetti si occupa della bella sala con ampia vetrata, Pacifico Capoferri dirige la cucina, il veterinario Cesare Lazzaroni seleziona carni e formaggi. A tavola c’è l’imbarazzo della scelta, ma attenzione a non esagerare: le porzioni sono abbondanti. Si parte con salumi e formaggi di produzione propria, olive farcite, polentina, zuppa di lenticchie e porcini. Tra le paste, tutte fatte in casa, meritano un assaggio i cappelli del prete con salsa di tartufo e formaggio, ma anche le pappardelle, le tagliatelle e gli gnocchi conditi con tartufo e porcini oppure con ragù classico, di cinghiale o di capriolo. Generosi anche i secondi, tra cui il cinghialino da latte al forno con patate, l’agnello a scottadito e, dopo Pasqua, il capretto. Tra i dolci casalinghi, biscotti secchi e crostata con ricotta di capra e cioccolato.
Molto fornita la cantina, con etichette non solo regionali, ma non è da disprezzare il vino della casa. Da provare il casalingo liquore di genziana.
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