lunedì 25 ottobre 2010
Alle terme degli antichi romani
Negli scritti di Seneca si legge che a Roma, in tempi remoti "ci si lavava ogni giorno braccia e gambe, che si insudiciavano col lavoro, ma il resto del corpo lo si lavava ogni settimana o ogni nove giorni, in corrispondenza del giorno di mercato". Il primo "stabilimento termale" di Roma fu - se così si può dire - il Tevere, nelle cui acque fredde i romani erano soliti fin da piccoli immergersi per le loro toilette quotidiane. Ma col tempo Roma divenne la culla del termalismo e il rito del bagno si trasformò in uno dei piaceri irrinunciabili della vita, tanto da meritare un proverbio che la dice lunga: "balnea vina Venus corrumptum corpora nostra sed vita faciunt" (i bagni, i vini e Venere corrompono i nostri corpi, ma sono la vita). In epoca imperiale le monumentali thermae, ormai largamente diffuse su tutto il territorio dell'attuale Lazio, vennero arricchite da palestre, biblioteche, ristoranti, giardini, piscine, teatri, sale per riunioni, solarium. Si può affermare, senza timore di essere smentiti, che dove ancora oggi si ergono i resti di stabilimenti termali, lì arrivarono i romani. Ecco quindi un itinerario dedicato al benessere, che vuole proporre, seguendo le "orme" illustri di imperatori e papi, uno scorcio insolito di questa affascinante regione: da Viterbo a Fiuggi, lasciandosi trasportare dal ritmo dolce delle morbide colline dei Castelli Romani.
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